Città del Vaticano , domenica, 9. maggio, 2021 12:20 (ACI Stampa).
Il verbo-chiave della Liturgia di oggi è rimanere. Gesù ci invita a rimanere nel suo amore perché la sua gioia sia in noi e la nostra gioia sia piena. Papa Francesco riprende le parole del Vangelo prima di recitare il Regina Coeli in Piazza San Pietro.
Dice il Papa: "Ci chiediamo: qual è questo amore in cui Gesù ci dice di rimanere per avere la sua gioia? È l’amore che ha origine nel Padre, perché Dio è amore. Come un fiume scorre nel Figlio Gesù e attraverso di Lui arriva a noi sue creature. L’amore che Gesù ci dona è lo stesso con il quale il Padre ama Lui: amore puro, incondizionato, gratuito. Non si può comprare. Donandolo a noi, Gesù ci tratta da amici, facendoci conoscere il Padre, e ci coinvolge nella sua stessa missione per la vita del mondo".
Poi la domanda, come si fa a rimanere in questo amore? "Amare come ama Cristo significa mettersi al servizio dei fratelli, così come ha fatto Lui nel lavare i piedi ai discepoli. Significa uscire da sé, distaccarsi dalle proprie sicurezze umane, dalle comodità, per aprirsi agli altri, specialmente di chi ha più bisogno. Significa mettersi a disposizione, con ciò che siamo e ciò che abbiamo. Questo vuol dire amare non a parole ma con i fatti", commenta Papa Francesco affacciandosi alla finestra dello studio nel Palazzo Apostolico Vaticano.
"Amare come Cristo significa dire di no ad altri “amori” che il mondo ci propone: amore per il denaro, per il successo, la vanità, per il potere - commenta il Papa - Queste strade ingannevoli ci allontanano dall’amore del Signore e ci portano a diventare sempre più egoisti, narcisisti e prepotenti".
"Penso all’amore malato che si trasforma in violenza – e quante donne ne sono vittime oggigiorno. Questo non è amore. Amare come ci ama il Signore vuol dire apprezzare la persona che ci sta accanto e rispettare la sua libertà, amarla così com’è, gratuitamente. In definitiva, Gesù ci chiede di abitare nel suo amore, non nelle nostre idee, non nel culto di noi stessi; di uscire dalla pretesa di controllare e gestire gli altri, ma di fidarci e donarci agli altri", spiega bene il Papa.