Ma ora, dice l’ambasciatore, il "destino di dà l’opportunità di stendere una mano verso l’Armenia", comunque accusata di usare una retorica di guerra in vista di nuove elezioni.
Amirbayov nota che, nel territorio del Nagorno Karabakh, gli armeni hanno fatto una pulizia etnica durissima,
Il rappresentante del vicepresidente azero risponde anche sul tema del cosiddetto “genocidio culturale” che starebbe avendo luogo in Nagorno Karabakh. Ha detto che “non crede che alla Santa Sede apprezzino o siano preoccupati per la preservazione del materiale cristiano, quanto piuttosto per la preservazione di tutte le eredità religiose.
FOCUS EUROPA
Un nuovo inviato UE per la libertà religiosa. La posizione della COMECE
La Commissione Europea ha nominato il cipriota Christos Stylianides come inviato speciale dell’Unione Europea per la Promozione e la Protezione della Libertà di Religione e di Credo fuori dall’Europa. Prende il posto di Jan Figel, il cui mandato era scaduto con la scadenza della precedente commissione europea, e che aveva mostrato grande capacità operativa assistendo anche nel trasferimento di Asia Bibi dal Pakistan dopo la sua assoluzione.
Il Cardinale Hollerich, presidente della COMECE (la Commissione delle Conferenze Episcopali dell’Unione Europea) ha subito sottolineato di “non vedere l’ora di lavorare a stretto contatto” con il nuovo inviato speciale, per promuovere nel mondo “il fondamentale diritto alla libertà religiosa”.
La posizione dell’inviato speciale UE sulla libertà religiosa è stata creata nel maggio 2016, annunciata a seguito del conferimento del Premio Carlo Magno a Papa Francesco. Il ruolo positivo dell’Inviato Speciale è stato riconosciuto dal Parlamento europeo in una risoluzione del 15 gennaio 2019.
La COMECE ha lavorato in questi anni per rafforzare il meccanismo UE dedicato alla promozione e protezione del diritto alla libertà di pensiero, coscienza e religiosa in altri Stati. Nel maggio 2020, la COMECE e la Conferenza delle Chiese Europee inviarono una lettera ad Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea, incoraggiandola a nominare un inviato speciale per la libertà religiosa.
Cipriota, già Commissario Europeo per l’Aiuto Umanitario e la gestione delle crisi dal 2014 al 2019, Styliades è nel Parlamento Europeo dal maggio 2014. Prima ha avuto incarichi da portavoce del governo e parlamentare della Repubblica di Cipro.
Tra il 2006 e il 2011, Stylianides è stato anche membro della Assemblea Parlamentare dell’OSCE. Nell’ottobre 2014, Stylianides è stato una delle persone di contattto sull’epidemia di Ebola in Africa dell’Ovest.
L'arcivescovo Giordano nominato nunzio in Europa
L'agreament era arrivato tempo fa, già a metà febbraio, ma è stato solo l'8 maggio che è stata ufficializzata la nomina dell'arcivescovo Aldo Giordano come nunzio in Europa. L'arcivescovo viene dalla nunziatura del Venezuela, e va a sostituire l'arcivescovo Alan Lebeaupin,
andato in pensione al termine dello scorso anno dopo 40 anni di carriera diplomatica. Per Giordano è un ritorno agli affari europei, essendo stato già in carriera Osservatore della Santa Sede presso il Consiglio d’Europa.
Giordano, un passato come vice parroco e professore di filosofia, è stato eletto segretario del Consiglio delle Conferenze Episcopali di Europa nel 1995, posizione che ha occupato per 13 anni. Il 7 luglio 2008 è stato nominato Osservatore Permanente della Santa Sede presso il Consiglio d'Europa a Strasburgo. Il 26 ottobre 2013 è stato nominato nunzio apostolico in Venezuela e Arcivescovo titolare di Tamada , ed è stato ordinato vescovo il 14 dicembre dal Segretario di Stato Pietro Parolin.
Giordano fa parte di quel piccolo numero di nunzi non sono stati formalmente addestrati dalla Pontificia Accademia Ecclesiastica, la scuola degli ambasciatori del Papa.
Il Parlamento Europeo si esprime sulla legge della blasfemia
Il 29 aprile, il Parlamento Europeo ha emesso una dura risoluzione contro la legge della blafemia in Pakistan, sotttolineando che queste leggi “incitano al bullismo, alla violenza e all’assassinio contro quelli che vengono accusati”, al punto che questi “devono temere per le loro vite indipendentemente dal risultato dei procedimenti giudiziari”. La risoluzione ha chiesto che siano abrogati gli articoli del codice penale che prevedono la pena di morte per i blasfemi”, e denunciato che “ogni minuto in Pakistan si abusa delle leggi contro la blasfemia con accuse falsa che servono agli interessi personali degli accusatori”.
La risoluzione parla del caso di Shagufta Kausar e Shafqat Emmanuel, due giovani sposati condannati a morte nel 2014 con l’accusa di aver inviato messaggi blasfemi per telefono. Il Parlamento Europeo ha sottolineato che le prove del loro crimini possono essere considerate “profondamente difettose”, e ha chiesto alle autorità pachistane di porre i due in libertà immediatamente e incondizionale.
Il presidente Erdogan incontra i rappresentanti delle religioni in Turchia
Lo scorso 5 maggio, in occasione della cena “Iftar”, il presidente turco Recep Tayyp Erdogan ha ospitato i rappresentanti delle religioni e il presidente degli Affari Religiosi (il Dyianet) Ali Erbas. Tra i presenti, il patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo, il patriarca armeno Sahak II, il rabbino Haleva ed alcuni prelati cattolici.
Una delegazione dei Leader della Pace in Vaticano
La delegazione di Leader per la pace, una Ong che punta a far crescere la preoccupazione dell’opinione pubblica sui temi della libertà religiosa, è stata in visita in Vaticano, con due scopi principali: sollecitare una udienza tra il Papa e Jena Pierre Raffarin, ex primo ministro francese; e organizzare un seminario con la Pontificia Università Lateranense.
La delegazione includeva 36 membri, tra i quali Antony Blinken, capo della diplomazia americana, Ngozi Okonjo-Iweala, direttore generale dell'Organizzazione mondiale del commercio (OMC), e Ban Ki-moon, ex segretario generale delle Nazioni Unite, la fondazione mira a promuovere nuovi approcci per la pace e il dialogo, ricorrente per la Santa Sede.
FOCUS ASIA
Cina, nuove restrizioni alla libertà religiosa
Sono entrate in vigore l’1 maggio, in Cina, le misure sullo staff religioso rese note dall’Amministrazione di Stato per gli Affari Religiosi nel febbraio di quest’anno.
I nuovi regolamenti presentano diverse restrizioni per le religioni. L’agenzia UCA News ha sottolineato che “indirettamente, i regolamenti affermano che l’elezione di un vescovo cattolico sarà fatta dal sistema approvato dallo Stato sotto la direzione del Partito Comunista Cinese, mentre Papa Francesco o la Santa Sede non avranno ruolo nel processo”.
La notizia è da confermare, ma andrebbe a rinnegare l’accordo tra Cina e Santa Sede sulla nomina dei vescovi siglato a settembre 2018 e prolungato ad experimentum nel 2020.. L’accordo, che la diplomazia del Papa definisce “pastorale”, e senza obiettivi politici e diplomatici, non è conosciuto nei dettagli, perché il testo è rimasto riservato. Tuttavia, più volte officiali vaticani hanno fatto notare che l’accordo riconosce l’autorità del Papa nella nomina dei vescovi.
I nuovi regolamenti chiedono anche che il clero “supporti la leadership del Partito comunista”, che non “mettano a rischio la sicurezza nazionale” e che non siano “dominati da forze straniere”.
La presidente del movimento dei Focolari incontra l’ambasciatore di Israele presso la Santa Sede
Si sono incontrati a Rocca di Papa, dove c’è la casa del movimento dei Focolari. L’ambasciatore di Israele presso la Santa Sede, Oren David, ha voluto così rendere omaggio a Margaret Karram, da poco eletta presidente del Movimento dei Focolari e prima cittadina di Israele (è nata ad Haifa) ad essere eletta alla guida di un movimento religioso cattolico.
FOCUS NUNZIATURE
Il nunzio Miles a Cotonou
Sono passati solo pochi giorni dalla consacrazione ad arcivescovo, e già è arrivato a Cotononou, in Benin, Mark Gerard Miles, diplomatico della Santa Sede che è stato anche il traduttore del Papa durante i viaggi internazionali.
Arrivato nella capitale del Benin il 5 maggio, monsignor Miles ha voluto prima di tutto conoscere il clero del Benino.
Come nunzio in Benin, Miles succede al nunzio Brian Udaigwe, destinato invece alla nunziatura di Colombo, in Sri Lanka.
FOCUS AMERICA LATINA
Maduro incontra la conferenza episcopale venezuelana
Lo scorso 30 aprile, Nicolas Maduro, presidente del Venezuela, ha tenuto una “riunione di riconciliazione” con i vertici delle conferenza episcopale venezuelana. In passato, Maduro aveva accusato i vescovi di fare politica dai pulpiti e in favore dell’opposizione.
L’arcivescovo Aldo Giordano, nunzio apostolico a Caracas, ha sottolineato che “si può dire che la riunione è una riunione di perdono”, ed è una riunione che si è tenuta a motivo della beatificazione di José Gregorio Hernandez Cisneros, il “medico dei poveri” del Venezuela. È stato lo stesso arcivescovo Giordano a presiedere la celebrazione di beatificazione, dopo il forfeit dato dal Cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, a motivo della recrudescenza della situazione pandemica.
La riunione si è tenuta nel palazzo presidenziale di Miraflores. Maduro si è detto felice della beatificazione, ha ringraziato la Chiesa cattolica per aver riconosciuto beato un concittadino come Hernandez.
La diocesi di Città del Messico difende il suo diritto di parlare in pubblico
Lo scorso 26 aprile, il ministro dell’Interno del Messico ha pubblicato una dichiarazione chiedendo sanzioni contro quelle associazioni religiose che intervengono in politiche partigiane.
Il Messico ha subito, per buona parte del XX secolo, le leggi più anticlericali del mondo comunista.
Il messaggio del 26 aprile è stato letto dai media come una risposta del presidente ai membri della Conferenza Episcopale Messicana che avevano chiesto ai fedeli di votare per le opzioni politiche che riconoscono il diritto dei genitori di decidere sull’educazione dei loro figli”.
Nel messaggio inviato dopo la loro assemblea di Pasqua, i vescovi avevano chiesto agli elettori di “informarsi per quanto possibile riguardo le persone e le proposte dei candidati, in modo che possiate analizzarle in coscienza, così da dare un voto libero, ragionato, responsabile, coerente con i nostri valori umani e cristiani”.
In un editoriale del giornale di Città del Messico, è stato sottolineato che “la Chiesa ha una responsabilità nell’aiutare le persone a discernere tra i bisogni reali e le offerte facili, i diritti umani dalle ideologie, e soprattutto di cercare la migliore opzione oltre le strategie mi marketing.
FOCUS MULTILATERALE
La Santa Sede all’ONU di New York, due incontri nella settimana
In una settimana senza interventi, la Missione della Santa Sede presso le Nazioni Unite a New York ha avuto durante la settimana due incontri.
Il 3 maggio, è stato nella sede della missione il vescovo Jude Avodeji Arogundate della diocesi di Ondo, il quale ha aggiornato l’arcivescovo Caccia, osservatore a New York, della situazione della Chiesa in Nigeria.
Il 4 maggio, è stato invece l’arcivescovo Bashar Matti Warda a visitare la missione, che ha parlato dello sforzo per ricostruire e la società della nazione dopo il COVID.