Friburgo , mercoledì, 5. maggio, 2021 18:00 (ACI Stampa).
Il teologo svizzero Hans Küng pubblicò il libro Onestà nel 2011, e lì vi tratteggiava una nuova etica economica, contro la religione del libero mercato e per una economia più equa ed efficace. E a chi, se non a Papa Francesco, inviare il libro? Il teologo tedesco vi accluse una dedica personale, e lo fece pervenire al Papa. Questi lo diede, durante una udienza, al Cardinale Peter Turkson, allora presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace. E lì, in dicastero, si trovava questo libro, alla fine del 2014.
Non è stato il solo momento in cui Hans Küng e Papa Francesco si sono in qualche modo “toccati”. Il teologo di lingua tedesca più letto al mondo insieme a Joseph Ratzinger, ma a differenza di Ratzinger amato dal mondo secolare, è morto lo scorso 6 aprile a 93 anni nella sua Tubinga. Dopo la pubblicazione del libro “Infallibile?” a fine anni Settanta, gli fu revocata la possibilità di insegnare teologia cattolica per le sue tesi eterodosse. Ma rimase saldamente a capo del centro ecumenico da lui fondato, e rimase sempre, fino alla morte, sacerdote cattolico.
Onestà era un volume che metteva insieme, e applicava all’economia, tutto il lavoro sull’etica globale fatto da Küng nel corso degli anni. Un lavoro che lo aveva portato anche a fondare la Weltethos Stiftung, la Fondazione per l’Etica Globale, con un manifesto che era stato poi in gran parte fatto proprio dal Parlamento delle Religioni del Mondo, che nel 1993, nel centenario della fondazione, riunendosi con 8 mila diversi aderenti lo aveva lanciato. Il rilancio di questo “Parlamento” era stato oggetto dell’ultimo incontro tra Papa Francesco e Shimon Peres il 4 settembre 2014. Il presidente israeliano, che nel giugno precedente era stato protagonista della Preghiera per la Pace nei Giardini Vaticani insieme al presidente palestinese Mahmoud Abbas.
È stata questa la seconda volta che Papa Francesco e le idee di Hans Küng si sono indirettamente incontrati. In fondo, questa idea di etica globale si ritrova nella Fratelli Tutti, nonché nel percorso di avvicinamento del Papa prima all’Islam sunnita con gli incontri con il Grande Imam di al Azhar, il viaggio in Egitto e la Dichiarazione sulla Fraternità firmata ad Abu Dhabi il 4 febbraio 2019; e poi con l’Islam sciita, simboleggiato dall’incontro con il Grande Ayatollah al Sistani lo scorso 6 marzo in Iraq.
Mentre l’idea di una etica globale per l’economia era già parte del lavoro del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, che proprio nel 2011 invocava una autorità mondiale con competenze universali perché ci fosse una governance sui flussi finanziari, ed è poi anche confluita nella Laudato Si di Papa Francesco.