Roma , sabato, 1. maggio, 2021 14:00 (ACI Stampa).
Partendo dal libro del profeta Neemia i vescovi italiani, nel messaggio della festa del lavoro del 1^ maggio, ricorrenza di san Giuseppe lavoratore, ‘E al popolo stava a cuore il lavoro. Abitare una nuova stagione economico-sociale’, invitano a ricostruire, come ha fatto il popolo d’Israele: “Il brano biblico presenta la forte opposizione tra chi sta a guardare criticando e chi invece mette tutto l’impegno possibile perché nasca qualcosa di nuovo”.
Partendo da questo invito dei vescovi ad abitare una nuova stagione economico-sociale abbiamo chiesto al neo presidente nazionale delle Acli, Emiliano Manfredonia, di illustrarci in quale modo è possibile: “La pandemia ha solo fatto emergere una situazione che stava diventando insostenibile e a cui tutti, la politica, le istituzioni, i corpi intermedi, noi cristiani in cammino, non siamo riusciti finora a dare risposte adeguate: i poveri sono sempre più poveri, chi era sul crinale della povertà è sprofondato, i più fragili come le persone malate, anziane, sole, si sono ritrovate improvvisamente ancora più sole. Le Acli ogni giorno incontrano centinaia di migliaia di persone in cerca di tutela e di aiuto ma sono moltissimi quelli che non hanno né la forza né il coraggio di venire a chiedere. Lo abbiamo visto nei mesi più duri del lockdown, quando tante famiglie di ‘nuovi poveri’ non avevano il coraggio di venire a chiedere i buoni spesa o il pacco alimentare e i nostri volontari, nei casi in cui sono stati capaci di ‘leggere’ queste situazioni, hanno fatto uno sforzo in più per portargli a casa la spesa o i medicinali. Dobbiamo capire che il modello basato sul massimo profitto non può più funzionare, c’è bisogno di un modello basato sulla relazione, sulla vicinanza, sull’interrogativo fondamentale che risuona per noi da più di 2000 anni: chi è il mio prossimo?”
Perché, come agli ebrei al tempo del profeta Neemia, al popolo sta a cuore il lavoro?
“Il lavoro è la vocazione dell’uomo, come ci insegna anche la Dottrina Sociale della Chiesa su cui si fondano le Acli, ed è attraverso il lavoro che l’uomo in qualche modo continua il creato e ha la possibilità di creare una famiglia. Per questo il lavoro eleva l’uomo perché, come ci insegna Papa Francesco, ha dentro di sé una bontà e crea l’armonia delle cose e coinvolge l’uomo in tutto: nel suo pensiero, nel suo agire”.
Quali sono i limiti del sistema socio-economico italiano?