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Emergenza Covid, il Cardinale Parolin non potrà essere in Venezuela a fine mese

ACS: situazione drammatica in America Latina

Il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato |  | Daniel Ibanez CNA
Il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato | Daniel Ibanez CNA
Emergenza Covid America Latina | Emergenza Covid America Latina | ACS Italia
Emergenza Covid America Latina | Emergenza Covid America Latina | ACS Italia

A causa del dilagare del Covid-19 il Segretario di Stato Cardinale Pietro Parolini non potrà essere presente in Venezuela per la beatificazione del Venerabile Servo di Dio José Gregorio Hernández, che avrà luogo a Caracas il prossimo 30 aprile. Ne ha dato notizia la Sala Stampa della Santa Sede.

Il Cardinale - prosegue la comunicazione vaticana - assicuraa la sua spirituale partecipazione a questo momento così importante per la Chiesa e per l’intero Paese e si augura che esso contribuisca ad approfondire la fede dei venezuelani e la loro vita cristiana, nell’imitazione del nuovo Beato, ad affrontare insieme la crisi umanitaria e a promuovere una convivenza plurale e pacifica.

Nello stesso tempo i vescovi della Conferenza Episcopale Venezuelana hanno comunicato alla fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre che da marzo 2020, inizio della pandemia da COVID-19, fino ad ora, 201 dei 2.002 sacerdoti, cioè il 10% del totale, hanno contratto l’infezione. 24 di loro, cioè l’1,2%, sono morti. Secondo le informazioni raccolte da ACS tramite il Catholic Multimedia Centre (CCM), in Messico dall’inizio della pandemia al marzo 2021, 245 sacerdoti e religiosi sono morti per complicazioni correlate all’infezione da coronavirus. Fra i deceduti vi sono 5 vescovi, 221 sacerdoti e religiosi, 8 religiose e 11 diaconi. Secondo il CCM le arcidiocesi più colpite sono quelle di Guadalajara, Città del Messico, Puebla, Morelia, San Luis Potosi, Toluca e Tlalnepantla.

In Perù hanno suscitato particolare commozione la morte di mons. Luis Armando Bambarén Gastelumendi S.J., vescovo emerito di Chimbote ed ex presidente della Conferenza Episcopale Peruviana, e quella di don Eduardo Peña Rivera, cappellano della Air Force peruviana a Piura; entrambi sono deceduti lo scorso marzo. La perdita più recente, avvenuta lo scorso 16 aprile, è quella di don Dergi Facundo, il quale ha speso l’ultima parte della vita recando conforto ai malati di COVID-19 e amministrando loro i sacramenti nelle regioni settentrionali del Paese.

La Colombia l’11 gennaio scorso ha perso mons. Luis Adriano Piedrahita, vescovo di Santa Marta. Secondo fonti di ACS, fra aprile 2020 e gennaio 2021 dodici gesuiti sono morti per l’infezione. La morte del frate francescano Gabriel Gutiérrez Ramírez, avvenuta lo scorso 2 aprile, è stato un duro colpo per i cattolici della capitale colombiana. Il religioso era noto come l’“angelo degli emarginati” per il suo apostolato rivolto ai senzatetto e per l’istituzione della fondazione “Callejeros de la Misericordia”.

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Non si dispone di dati recenti relativi alla Bolivia, tuttavia a metà 2020 il portale “Información de la Comunidad de Bolivia” informava della morte per COVID-19 di 13 sacerdoti. Uno di loro era mons. Eugenio Scarpellini, vescovo di El Salto. L’arcidiocesi di Cochabamba ha perso 5 sacerdoti lo scorso febbraio.

Nel corso del 2020 Aiuto alla Chiesa che Soffre ha donato oltre 1,5 milioni di euro è ha realizzato 146 progetti per aiutare le Chiese dell’America Latina minacciate dal COVID-19. ACS attualmente sostiene circa 7.200 sacerdoti latinoamericani.