Città del Vaticano , lunedì, 12. ottobre, 2015 16:23 (ACI Stampa).
Sinodo dei vescovi, riprendono i circoli minori. I prelati, divisi in 13 gruppi linguistici, hanno cominciato a discutere della seconda parte dell’Instrumentum Laboris. Ma è la terza che suscita le maggiori discussioni, e così le congregazioni generali l’hanno già cominciata a discutere lo scorso sabato. Nel pomeriggio, ci sono stati 43 interventi sul tema, spiega padre Federico Lombardi nel briefing con i giornalisti. E chiarifica che ci sarà una ‘relatio finalis’ del Sinodo. Ma che sarà solo il Papa a decidere se renderla pubblica, se farne un documento più comprensivo dopo il Sinodo, o se renderla pubblica qualche giorno dopo il Sinodo.
Il direttore della Sala Stampa vaticana spiega ai giornalisti: “Qualcuno ha detto che la ‘relatio finalis’ è scomparsa, che non se ne parla più… ma in realtà tutto va interpretato secondo le parole del Cardinal Lorenzo Baldisseri, segretario generale del Sinodo.”
Andrà così: sulla base dei “modi” dei padri sinodali, si stila una relatio finalis che viene presentata sabato 24 e “sottoposta a suffragio dell’assemblea.” Generalmente, il voto si fa paragrafo per paragrafo, ma ancora non è stata presa alcuna decisione in merito.
“Il Cardinal Baldisseri ha detto che, conformemente alla natura del Sinodo, il documento viene consegnato al Santo Padre, cui competono le decisioni in merito.” E – aggiunge padre Lombardi – “non sappiamo con precisione cosa deciderà il Papa di farne. Se dirà, come fece l’anno scorso, ‘pubblicatela subito’; se dirà ai padri: ‘Grazie, la prendo e farò in seguito una mia esortazione;’ oppure: ‘La prendo, ci riflettiamo e la pubblichiamo tra qualche giorno.’ Il Papa ancora non ha comunicato la sua decisione.”
Padre Lombardi che “non è scritto da nessuna parte” che il Sinodo debba finire in una maniera prestabilita, e lo aveva fatto notare – sottolinea – anche il Cardinal Luis Antonio Tagle, nel briefing dello scorso sabato, il quale “con conoscenza storica dei sinodi, aveva fatto notare che c’erano state diverse situazioni nel corso della storia dei Sinodi.” “Quello che noi sappiamo e che sta scritto nell’Ordo Synodi – conclude padre Lombardi - è che il consenso dei padri si espone o in proposizioni o in altri documenti, sottoposti al romano pontefice.”