Roma , sabato, 24. aprile, 2021 10:00 (ACI Stampa).
Le vocazioni tendono a “generare e rigenerare vite ogni giorno”. Lo scrive Papa Francesco nel messaggio per la Giornata Mondiale delle Vocazioni che si celebra domani. Si tratta della 58ma Giornata Mondiale: venne, infatti, istituita da Paolo VI nel 1964.
“Il Signore desidera plasmare cuori di padri, cuori di madri: cuori aperti, capaci di grandi slanci, generosi nel donarsi, compassionevoli nel consolare le angosce e saldi per rafforzare le speranze” scrive papa Francesco nel messaggio dal titolo “San Giuseppe: il sogno della vocazione” nello speciale Anno dedicato al Patrono della Chiesa universale, indetto lo scorso 8 dicembre. “San Giuseppe non strabiliava, non era dotato di carismi particolari, non appariva speciale agli occhi di chi lo incontrava. Non era famoso e nemmeno si faceva notare: i Vangeli non riportano nemmeno una sua parola. Eppure, attraverso la sua vita ordinaria, ha realizzato qualcosa di straordinario agli occhi di Dio”, scrive il pontefice: “mi piace pensare a San Giuseppe, custode di Gesù e della Chiesa, come custode delle vocazioni. Dalla sua disponibilità a servire deriva infatti la sua cura nel custodire”.
Una giornata, quindi, in cui le comunità sono invitate a pregare per il dono delle vocazioni che purtroppo sono in forte calo. Solo in Italia nel 1990 i preti erano circa 38mila, nel 2019 seimila in meno con in media uno ogni 1900 abitanti. Un calo anche per le religiose che 50 anni fa erano 153mila mentre oggi, secondo quanto scriveva A. Vinci in un articolo del dicembre scorso sul Corriere della Sera, sono 75mila: un calo di 2000 religiose all’anno.
“La prima ragione della scarsa fecondità vocazionale è la crisi della fede cristiana che segna il nostro mondo occidentale e una certa stanchezza che sembra appesantire e intristire la vita delle Chiese di antica tradizione”, scrive il vescovo di Pavia, Corrado Sanguineti, sul settimanale “Il Ticino”, sottolineando che non è tutto “nero” l’orizzonte, perché “germogli veri di vita accadono anche oggi, anche nelle nostre comunità, e anche il passaggio complesso e critico che stiamo attraversando, legato alla pandemia e ad altri fenomeni preoccupanti del nostro tempo, porta con sé una provocazione a rimettere al centro del cammino e della proposta educativa, nelle comunità cristiane, il cuore del Vangelo: l’incontro con la presenza viva di Cristo, che attraverso la testimonianza di una vita resa più umana, più intensa e più vera dalla fede, è capace di destare un’attrattiva nel cuore degli uomini e delle donne, anche nel 2021!”.
E a Pavia domani è anche la Giornata del Seminario. In questa giornata parte una iniziativa proposta dal Centro diocesano delle Vocazioni: si tratta di un gruppo di sacerdoti, religiose e consacrate, una coppia di sposi, che insieme – scrive il presule – “cercano di immaginare percorsi e luoghi che possano aiutare adolescenti e giovani a interrogarsi sulla propria vocazione, e a discernere la chiamata personale del Signore”. L’iniziativa si chiama “Monastero invisibile” e consiste nella “creazione di una rete diffusa di persone che, liberamente, assumono l’impegno di dedicare un tempo quotidiano o settimanale di preghiera per invocare da Dio il dono di nuove vocazioni al sacerdozio, alla vita consacrata e missionaria”.