Parigi , venerdì, 23. aprile, 2021 14:00 (ACI Stampa).
Per il 150esimo dalla nascita di Santa Teresa di Lisieux, che si celebrerà nel 2023, c’è già un comitato preparatore e una lista di varie iniziative. Si è più indietro per le celebrazioni del duecentenario della nascita di Gregor Mendel in Repubblica Ceca, e ancora poco si è preparato per il 550esimo della nascita di Copernico in Polonia. Ma questi tre anniversari, insieme all’850esimo della morte di Nerses il Grande, il monaco armeno detto il grazioso, saranno celebrati dall’UNESCO nel biennio 2022-2023.
È della scorsa settimana la notizia che l’organismo della cultura delle Nazioni Unite ha deciso di includere questi quattro personaggi nell’elenco delle 60 personalità i cui anniversari vanno commemorati perché hanno contribuito in modo universale al bene dell’umanità. Non c’è ancora un annuncio ufficiale, perché tutto dovrà essere validato dalla Conferenza Generale dell’UNESCO il prossimo novembre. Ma la notizia è già pubblica, resa nota in un tweet da monsignor Francesco Follo, Osservatore Permanente della Santa Sede all’UNESCO.
I quattro religiosi sono stati proposti da Francia, Repubblica Ceca, Polonia e Armenia. Due di loro sono scienziati, hanno svolto ricerche che hanno cambiato il corso della scienze: Mendel ha messo le basi della moderna genetica, Copernico ha spiegato che è la terra che gira intorno al sole e non viceversa. Parlando con Vatican News, monsignor Follo ha sottolineato che “nel dibattito che è seguito alla definizione di questi anniversari, alcuni Paesi hanno cominciato a chiedersi perché parliamo solo della cultura e dell’educazione senza mai parlare di una educazione spirituale e religiosa?”
In Francia, c’è da dire, l’anniversario di Santa Teresa di Lisieux era già in preparazione, con molte iniziative, sia nel santuario di Lisieux, sia nel piccolo villaggio di Alençon, che aveva dato i natali alla Santa.
“Santa Teresa – ha spiegato a Famille Chretienne padre Olivier Ruffay, rettore del santuario di Lisieux – era una educatrice delle sue sorelle, e in particolare delle novizie, cui voleva insegnare la libertà interiore per rispondere meglio alla chiamata del Signore. Questa dimensione educativa è molto evidente nei suoi manoscritti e nella sua corrispondenza”.