Tolentino , mercoledì, 21. aprile, 2021 16:00 (ACI Stampa).
“Carissimi fratelli un saluto dall’antichissima cappella della cattedrale di san Catervo di Tolentino. Vogliamo pregare con voi ricordando il beato fra Tommaso da Tolentino, ringraziando il Signore per la sua testimonianza, vogliamo pregare per i pastori delle Chiese locali. Come il Signore, attraverso il suo Spirito, ha sostenuto gli inizi della Chiesa attraverso la comunione degli apostoli, l’eucarestia, la preghiera e la carità, così oggi sostenga i suoi pastori al servizio del loro popolo e doni ancora nuovi e coraggiosi servitori alla sua Chiesa”.
Con questo messaggio di Nazzareno Marconi, vescovo della diocesi di Macerata, rivolto al vescovo, ai sacerdoti ed ai fedeli dell’Amministrazione Apostolica del Caucaso dei Latini in Georgia ed Armenia, venerdì 9 aprile si sono aperte presso il complesso cistercense dell’Abbadia di Fiastra le commemorazioni del Settimo Centenario della morte del beato Tommaso di Tolentino, avvenuta a Thiane, in India, nel 1321.
A Franco Casadidio, presidente pro tempore del Comitato promotore delle Celebrazioni del Settimo Centenario, abbiamo chiesto di raccontarci chi era Tommaso da Tolentino: “Sappiamo che Tommaso nacque a Tolentino, nel 1255 circa, forse dalla antica e nobile famiglia Capeccioni (ora estinta). Il postulatore della sua causa di beatificazione (svoltasi tra il 1892-94), fr. Candido Mariotti, dice che il sacrista di papa Pio IX, il vescovo agostiniano mons. Francesco Marinelli (nato a Tolentino il 22 giugno 1807- morto a Roma nel febbraio 1887) era un discendente in linea femminile”.
Per quale motivo decise di farsi francescano?
“Decise di entrare nell’Ordine dei Frati Minori , perché era affascinato dalla figura di Francesco d'Assisi e perché nel periodo della sua adolescenza i Francescani a Tolentino stavano acquisendo notevole prestigio e ampi consensi presso la Popolazione. Infatti dall'antico insediamento extraurbano nei pressi del torrente Cesolone, già nel 1250 circa si erano trasferiti dentro la città murata in una piccola chiesa con case annesse nei pressi della Porta da Capo e finalmente tra il 1270 ed il 1275 (quando Tommaso aveva tra i 15 ed i 20 anni) era stato completato il nuovo Convento e la costruzione della Chiesa, di imponenti dimensioni nella piazza grande (oggi della Libertà), ma con l'ingresso rivolto verso la più piccola piazza detta dei Mauruzi”.