Parigi , mercoledì, 21. aprile, 2021 12:30 (ACI Stampa).
Nel secondo anniversario dell’incendio che ha devastato Nostre Dame, il presidente Emmanuel Macron è andato a visitare i lavori, accompagnato dal generale Georgelin, messo a capo del più grande cantiere medievale dei nostri tempi. Perché quello che sta accadendo intorno alla cattedrale di Parigi sembra essere sospeso tra due tempi: da una parte, i rilievi tecnici, la tecnologia messa al servizio della Messa in sicurezza dell’edificio. Dall’altra, la ricerca, lo scandagliamento della Francia per avere pietre adatte alla ricostruzione, e un cantiere fatto di artigiani dalle tecniche moderne e la sensibilità antica. Se c’è un cuore nella città di Parigi, quel cuore è proprio Notre Dame.
Lo hanno chiamato il cantiere del secolo, e a ragione. Notre Dame rischiava di crollare, le sue reliquie di andare perdute. Tuttora, il primo lavoro è quello di conservare e ripristinare. È in restauro l’organo del coro, si proteggono le preziose reliquie come la corona di spine, si sta rifacendo l’intera illuminazione. Nonostante c’è chi addirittura vorrebbe farne un Museo, Notre Dame resta un luogo sacro, anzi il luogo sacro per eccellenza. Due mesi dopo l’incendio, l’arcivescovo di Parigi Michel Aupetit, bardato con un elmetto da cantiere, vi ha celebrato Messa. All’UNESCO è stato ricordato dalla Santa Sede che la cattedrale andava trattata come luogo di culto. E il generale Georgelin ha poi sostenuto l’idea che Notre Dame dovesse tornare come era, nonostante le varie tentazioni di modernizzarla.
Certo, ci vogliono i fondi per il cantiere del secolo. L’obiettivo è quello di riaprire Notre Dame nel 2024, per le Olimpiadi di Parigi. Ma a quel punto il lavoro potrebbe essere completato a metà. Notre Dame potrebbe essere già agibile, ma senza il tetto di copertura. Ci sarebbe ancora molto da fare.
Michel Picaud, presidente della charity Amis de Notre-Dame de Paris, ha detto che la questione è “delicata”, e che l’apertura nel 2024 “potrebbe non essere l’ultimo passo del restauro.
Il primo passo per la ricostruzione del tetto e delle guglie di Notre Dame è stata la messa in sicurezza, durata dall’estate del 2019 fino al novembre 2020, costruendo scaffalature intorno la cattedrale per restaurare la guglia, mentre materiale impermeabile è stato installato sulle volte, i gargoyles sono stati coperti, i contrafforti sono stati rinforzati.