Brasilia , mercoledì, 14. aprile, 2021 17:00 (ACI Stampa).
“Esprimiamo e rinnoviamo la nostra fedeltà e la nostra comunione con Vostra Santità. Riconosciamo i vostri innumerevoli sforzi per costruire l'unità nella Chiesa e con gli altri cristiani e per promuovere il dialogo con altre religioni non cristiane e con la pluralità delle culture. Lo abbiamo potuto percepire in modo esemplare nel recente viaggio in Iraq, lungo i sentieri della fede di Abramo, e nei fruttuosi dialoghi lì intrapresi per la pace e l'armonia tra i popoli, cercando anche di portare balsamo spirituale alle numerose ferite provocate dagli storici conflitti in quella regione”. Lo scrivono in una lettera al Papa i Vescovi del Brasile, riuniti on line in Assemblea generale.
“Non possiamo non esprimere – prosegue la missiva - i nostri sentimenti di gratitudine per la vicinanza paterna e misericordiosa di Vostra Santità, espressa nelle tante forme di solidarietà concreta manifestate al popolo brasiliano, in un momento in cui la pandemia ha portato miseria, sofferenza e precarietà in molte regioni e diocesi brasiliane”.
“In questa pandemia - sottolineano i Vescovi del Brasile - stiamo vivendo e assistendo a situazioni di grande dolore e belle iniziative, ovvero, da un lato, la fragilità delle nostre politiche pubbliche, l'incapacità dei nostri funzionari di governo di affrontare la pandemia, la politicizzazione e ideologizzazione della pandemia, l'impossibilità della celebrazione rituale durante la sepoltura dei morti provocati dal COVID-19, causando ancor più dolore alle famiglie; dall'altra la solidarietà tra persone, famiglie e comunità, le tante e creative forme di presenza con chi soffre di solitudine e abbandono, soprattutto gli anziani. La pandemia ci ha educati a tante azioni di carità evangelica, per aiutare i più deboli, in un patto bello e creativo per la vita e per il nostro Brasile sofferente”.
“Ci uniamo a Vostra Santità – conclude la Conferenza Episcopale Brasiliana - negli sforzi per la purificazione, la conversione e la giustizia di fronte ai casi di abuso da parte dei membri della Chiesa”.