Città del Vaticano , domenica, 11. ottobre, 2015 10:30 (ACI Stampa).
"L’avvenire della famiglia, nostra missione". E' il titolo di un documento di un'ottantina di pagina che la Conferenza Episcopale d'Africa e del Madagascar ha portato come contributo alla XIV Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi .
Nel lungo ed elaborato testo i presuli africani ribadiscono in particolare che "la famiglia è la culla della vita. La vita è dono di Dio e speranza in un futuro migliore. La nostra convinzione e la nostra fede sono che la famiglia non può, per conseguenza, essere sommersa dalle crisi e dalle situazioni difficili che essa attraversa. Nell’annuncio del Vangelo della vita, noi siamo chiamati ad essere testimoni di questa speranza".
La Chiesa d'Africa è chiamata ad evangelizzare. L'evangelizzazione infatti "deve incitare i governanti a creare le condizioni legislative e d’impiego per garantire l'avvenire dei giovani e aiutarli a realizzare il loro progetto di creare una famiglia. Essa deve soprattutto educare i giovani a diventare attori d’un ordine economico e legislativo di realizzazione umana integrale, di accoglienza della vita nascente, di presenza ai poveri e alle persone".
Circa la figura della donna, centrale nella famiglia, i presuli africani ricordano come sia "la risorsa umana principale delle culture da promuovere per rispondere a tutte le sfide relative alla sua propria liberazione e al bene della famiglia. L’annuncio del Vangelo della famiglia dovrà contribuire a mettere fine, al suo interno e altrove nel mondo, alle pratiche contrarie al rispetto della dignità della donna e all’esercizio del suo ruolo nella società: marginalizzazione, inferiorità, sottomissione a tradizioni alienanti, a mutilazioni genitali".
I Vescovi africani parlano anche delle famiglie ferite, sempre più numerose. Un quadro "aggravato dai problemi economici e politici legati sia alle nostre proprie responsabilità sia agli effetti nefasti di un sistema economico mondiale di arricchimento degli uni e di impoverimento di altri". Molte famiglie, inoltre, "sono abbandonate ad una precarietà economica infraumana generalizzata. E si trova ancora, in Africa, una ineguaglianza economica molto grave: una maggioranza di persone e di famiglie vive in una povertà estrema mentre una minoranza approfitta delle ricchezze e dei beni che devono servire al benessere di tutti. Questa ineguaglianza è rafforzata da quella che esiste tra i paesi ricchi e i paesi detti in via di sviluppo".