La santa racconta che, fin da piccola, la madre raccoglie i figli, la sera per le preghiera e la recita del Santo rosario insegnando ad invocare Maria come la mamma del cielo.
Nel 1886 la vita della famiglia Galgani è segnata dalla perdita dell'amata genitrice: Gemma è piccolissima e negli anni a seguire sembra che il dolore abiti la sua casa.
La bambina è iscritta a scuola presso le Suore Oblate ed in questo luogo apprende il catechismo e scopre, nella lettura del vangelo, la Passione del Signore strada maestra per il cielo.
L'11 febbraio 1893 muore il fratello Gino, seminarista di appena diciotto anni, a causa della tubercolosi come la madre. E' un colpo durissimo per la piccola legata al fratello da un sincero affetto e dalla stima per la strada intrapresa.
Seguono anni bui rappresentati dalla perdita del padre e dal dissesto finanziario della famiglia.
A causa di vari problemi i creditori bussano alla porta del modesto patrimonio familiare, lasciando l'adolescente Gemma non solo senza famiglia ma anche priva di ogni risorsa economica.
Sola e senza alcun appoggio umano vive la prova come segno di affidamento ed abbandono nelle mani del Padre.
Questa testimonianza è davvero preziosa in quanto la santa ha sperimentato l'esperienza di moltissime persone che vivono anche oggi senza alcuna possibilità il proprio domani.
Per alcuni mesi vive presso una zia a Camaiore fino al ritorno a Lucca.
In questo periodo come sempre aveva desiderato Gemma Galgani espresse il desiderio di consacrarsi al Signore respingendo le diverse proposte di matrimonio ricevute.
Una triste malattia si aggiunge alla difficile situazione personale e grazie ad una novena a San Gabriele dell'Addolorata si ristabilisce in salute.
Un sogno nel quale le apparve il santo le aprì le porte della devozione al giovane morto precocemente. Dopo una breve sosta presso le Suore Salesiane rientra nella modesta abitazione nella quale visse una povertà eroica e piena di carità.
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In quel periodo i Padri Passionisti in preparazione del Giubileo del millenovecento nella cattedrale di San Miniato di Lucca predicano una missione al popolo.
Dal 25 giugno al 9 luglio, Gemma Galgani vive l'evento, con slancio e devozione, approfondendo la spiritualità dei figli di San Paolo della Croce.
Conosciuto padre Gaetano Guidi, la ragazza racconta la propria esperienza, esprimendo la volontà, di poter emettere i voti di povertà, castità ed obbedienza.
Il 5 luglio 1898 Gemma Galgani pronuncia i voti, ricevendo - scrive nell'Autobiografia - ”molta consolazione e gioia interiore”.
Il suo confessore padre Germano Ruoppolo, passionista che ne diresse l'anima, accorgendosi dei tesori di grazie della ragazza le chiese di raccontare tutto ciò scrivendo un Autobiografia ed un Diario.
In segno di obbedienza al confessore la santa scrisse questi preziosi manoscritti, autentici gioielli del proprio mondo interiore.