Erbil , venerdì, 9. aprile, 2021 9:00 (ACI Stampa).
Quattro proposte pratiche per dare un seguito concreto al viaggio di Papa Francesco in Iraq. Quattro proposte, che vanno dalla diffusione della cultura fino alla protezione dei luoghi santi, lanciate dal Cardinale Raffael Sako, patriarca di Babilonia dei Caldei, a un mese dalla visita di Papa Francesco nel Paese.
Il primo effetto della visita di Papa Francesco è stato la proclamazione della giornata di coesistenza nazionale il 6 marzo, giorno in cui il Papa ha incontrato il Grande Ayatollah al Sistani. Ed era stato, questo incontro, fortemente voluto dal Patriarca Sako, che riteneva l’incontro fondamentale per creare un ponte con l’Islam sciita.
A un mese dalla visita, impossibilitati ad andare a Roma per ringraziare personalmente il Papa come si usa, i fedeli iracheni si stringono intorno alla memoria della visita per superare una situazione difficile. Il Patriarca Sako, nella sua lettera, fa quattro proposte pratiche per dare seguito alla visita.
I quattro punti sono: costruire programmi educativi e didattici in modo da rafforzare la fratellanza tra gli iracheni e rafforzare la loro unità nazionale; organizzare eventi di sensibilizzazione per gli iracheni sulla loro diversità attraverso seminari, conferenze e programmi televisivi tra civiltà, culture e religioni al fine di mostrare i punti in comune, approfondirli e rispettare le particolarità diverse; creare un centro nazionale che comprenda aule e una biblioteca specializzata nei temi del dialogo interreligioso; attivare il codice penale iracheno n. 111 del 1969 e i suoi articoli, che obbligano a proteggere i luoghi santi, prevenire l’offesa alle religioni e ai loro simboli e punire l’aggressore.
Sono quattro proposte pratiche servono a ricordare che “ciò che ci unisce è più che ci divide” e che la conoscenza delle differenze può aiutare ad estirpare l’estremismo.