L'idea di fondo era stata quella di creare un istituto, a prevalente natura missionaria, con lo scopo di evangelizzare i paesi del Regno di Napoli ed oltre.
Spiritualità missionaria e forte abnegazione dei primi compagni sono le fondamenta dell'istituto.
Non era, ancora, stata scritta la Regola ne tanto meno le Costituzioni essendo, in quel decennio, andati avanti con un'osservanza regolare ma priva di norme scritte.
Il santo, da ex avvocato, aveva più volte sollecitato la stesura di un testo giuridico ma, oltre ad una serie di punti circa una sessantina che riguardavano i vari aspetti della vita comune, Monsignor Falcoia non aveva mai scritto nulla e la repentina morte ne impedì il progetto.
A causa di ciò, nel 1743, Sant'Alfonso matura l'esigenza di dare una maggiore stabilità all'istituto, tramite un'assemblea generale e la stesura di una Regola scritta per poter conferire una maggiore solidità alle campagne missionarie.
Il 6 maggio 1743 si celebra a Ciorani, la prima congregazione generale. Presenti, oltre a Sant'Alfonso, nove sacerdoti di cui si ricordano i nomi: Paolo Cafaro, Cesare Sportelli, Andrea Villani, Benigno Giordano, Giovanni Mazzini, Francesco Saverio Rossi, Gennaro Maria Sarnelli,Pietro Genovese. Ad eccezione degli ultimi due, assenti, il santo viene eletto con la maggioranza dei voti. E' il 9 maggio 1743.
In questa carica, il futuro vescovo di Sant'Agata dei Goti si dimostra prudente e zelante. Nel proprio lavoro userà il diritto come base e confine per il regolare andamento della vita quotidiana dei confratelli.
L'assemblea di Ciorani è importantissima per la futura vita della Congregazione, soprattutto, dal punto di vista giuridico in quanto delinea i profili, spirituali e di struttura, del nascente istituto religioso.
Nel consesso, i primi compagni emettono i voti nelle mani del santo, in qualità di superiore generale. Questa prima professione è peculiare, nella storia della famiglia redentorista, in quanto ai tre voti richiesti dalle norme canoniche, si aggiunge quello di perseveranza e per ciò che riguarda la povertà, quello di rinuncia di ogni dignità ecclesiastica. Con ciò, dal punto di vista teologico, i membri dell'istituto divengono religiosi, anche se, giuridicamente, sono sacerdoti secolari con voti pubblici, in quanto la Congregazione, per il momento, è riconosciuta dai vescovi di Salerno e di Nocera.
Oltre a ciò, l'assemblea decide alcune importanti statuizioni in materia di povertà, di ammissione dei postulanti e la decisione, in linea con il carisma missionario, di collocare le future case, fuori dagli abitati per venire incontro all'evangelizzazione delle popolazioni rurali.
Missionarietà e diffusione del vangelo è il progetto del santo napoletano.
Sant'Alfonso, nel guidare la Congregazione vuole che tutti i confratelli esprimano il proprio voto e si mostra incline alla partecipazione dei religiosi nella gestione delle varie questioni.
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A questo primo capitolo ne seguiranno degli altri come quelli del 10 settembre 1743 e del 26 agosto 1744 che, parte delle fonti storiche, ritengono essere la seconda e la terza congregazione generale.
In queste riunioni si decisero gli altri grandi temi della vita redentorista, ma, in modo particolare si delineerà la figura di Sant'Alfonso come fondatore e legislatore di quell'ideale che caratterizzerà la vita apostolica dell'istituto redentorista.