Roma , lunedì, 29. marzo, 2021 17:00 (ACI Stampa).
E si arriva a Santa Prassede, di nuovo all’ Esquilino. La parrocchia è un “titulus”, che appare nelle fonti antiche già nel 491, ma la chiesa attuale viene costruita solo nel IX secolo da Papa Pasquale I (817-824). Pasquale decide di sostituire la vecchia chiesa con una nuova ”non lontano” dalla prima, ma della chiesa più antica si è persa ogni traccia.
Prassede e Pudenziana erano, secondo la leggenda, due figlie sante del senatore, Pudente. I due figli, erano lontani dalla fede.
San Carlo Borromeo fu titolare di questa chiesa e vi fece compiere grandi lavori. Ma non solo. Il cardinale aveva l’abitudine di servire i poveri su una tavola che è stata conservata ed è in una cappella della chiesa.
Oggi a curare la pastorale sono i monaci Vallombrosiani, benedettini della famiglia fondata da San Giovanni Gualberto nel 1039, che prende il nome dalla località di Vallombrosa, oggi in provincia di Firenze.
Celebri per la farmacia e per i liquori i vallombrosani in effetti si sono distinti, nel corso dei secoli, per la lotta contro la simonia, contro la corruzione e la mondanità della Chiesa; è attribuita a loro l'istituzione della figura dei monaci conversi.