Città del Vaticano , venerdì, 9. ottobre, 2015 18:07 (ACI Stampa).
“Ora la capitale — a meno di due mesi dall’inizio del giubileo — ha la certezza solo delle proprie macerie.” Il giudizio dell’ Osservatore romano sulle vicende che hanno portato il sindaco di Roma Ignazio Marino alle dimissioni è chiaro.
In un articolo a firma di Marco Bellizi, dopo la cronaca degli eventi, si legge: “ Marino è caduto sotto i colpi di un’inesorabile serie di episodi che, a seconda dei casi, sono stati quanto meno qualificati come gaffes, gesti francamente inopportuni o superficialità. Lo stesso Renzi era intervenuto nei mesi scorsi per sollecitare un cambio di passo e cominciare a ricostruire: «È onesto — aveva detto il presidente del Consiglio riferendosi a Marino — ma ora deve governare».
Perché ora la capitale — a meno di due mesi dall’inizio del giubileo — ha la certezza solo delle proprie macerie. Di certo, c’erano le infiltrazioni mafiose anche nel sistema degli appalti, forti dell’appoggio di funzionari amministrativi fino a qualche mese fa intoccabili. Di sicuro c’è stato un velo oscuro sopra la gestione e la raccolta dei rifiuti e delle discariche mentre è evidente quanto i monumenti di Roma siano stati deturpati dai chioschi dei venditori ambulanti. A Roma non si riescono a liberalizzare e a rendere efficienti alcuni servizi essenziali, a partire dai trasporti pubblici. E la manutenzione delle strade fa sospettare che ci sia molto da indagare anche lì. Ma, sopra a tutto, c’è una sola grande certezza: Roma davvero non merita tutto questo.”