Roma , lunedì, 29. marzo, 2021 18:00 (ACI Stampa).
Nel 1912 venne consacrata a Roma la prima e per decenni unica parrocchia dedicata a San Giuseppe. Lo aveva voluto fortemente don Luigi Guanella, e nel progetto aveva coinvolto il Papa, Pio X che aveva dato al sacerdote lombardo apostolo degli ultimi, ogni tipo di sostegno.
In questo anno che Papa Francesco ha voluto dedicare a San Giuseppe vorremmo rileggere la storia di questa comunità di San Giuseppe al Trionfale. A pochi passi dal Vaticano tra fine ‘800 e i primi anni del nuovo secolo non c’era un quartiere, ma campi, baracche e stracciaroli.
Così inizia la storia, con due santi e una periferia disagiata. Iniziamo proprio dal contesto, da quella periferia agli inizi del 1900.
Dopo Porta Pia la città di Roma si trasformò rapidamente. E non sempre in meglio. La popolazione in 30 anni raddoppiò, ma non altrettanto le infrastrutture. Manovali, contadini, operai arrivarono a Roma da tutta Italia a cercare lavoro e fortuna e trovarono precarietà.
Nel libro “ Storia di uomini e donne. I cento anni di san Giuseppe al Trionfale” di Editrice nuove frontiere dell’ Opera Don Guanella, è riportata la testimonianza di Suor Paolina Bertani al suo arrivo al Trionfale: “Le catapecchie da una parte si contano non a decine ma a centinaia e sono abitate da famiglie numerose, composte anche da nove dieci persone. Questi antri poi devono servire a tutto: da camera da letto, da cucina e da ripostiglio. Sono privi di luce, di acqua, in una parola privi completamente di tutto il necessario ala vita di un uomo”.