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Bassetti, al popolo non può mancare né l’eucaristia, né il pane

La messa in preparazione alla Pasqua con il Movimento cristiano lavoratori

Un momento della messa del cardinale Bassetti per il MCL |  | MCL Un momento della messa del cardinale Bassetti per il MCL | | MCL

Nel volto del “Servo di Yavhe” e nei suoi dolori “si possono ritrovare tutte le sofferenze che ancora affliggono interi popoli, e molti uomini e donne, anche nel nostro Paese. Se guardiamo all’ambito del lavoro, dobbiamo infatti ammettere che in esso si trovano ancora, purtroppo, tante forme di sfruttamento e di ingiustizia”. Il Cardinale Bassetti presidente della Conferenza Episcopale italiana lo ha detto nella omelia della messa celebrata in preparazione alla Pasqua con i rappresentanti del Movimento cristiano lavoratori.

Il cardinale ha salutato Antonio Di Matteo che dal gennaio scorso è il nuovo presidente del MCL.

“C’è davvero bisogno del vostro contributo fattivo- ha detto il cardinale ricordando le parole di Di Matteo, che vuole «la difesa e la promozione della vita, della famiglia, del lavoro e della formazione, della libertà di educazione, il contrasto alle povertà, la tutela della salute e dei più deboli»”.

Inoltre il cardinale ha sottolineato che “al popolo non può mancare né l’eucaristia, né il pane”. Per questo ha ribadito la preoccupazione “per la disoccupazione giovanile, e per l’allargarsi di quella «forbice delle disuguaglianze che recide certezze e prospettive, compromettendo lo sviluppo dell’intero sistema nazionale e getta nelle braccia della criminalità e dell’usura chi non vede una via d’uscita» come scritto nel Comunicato Finale del Consiglio Permanente CEI lo scorso 25 marzo.

Occorre rivolgersi al Padre: “Egli, che «ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia» (Lc 1,54), si ricordi ora delle prove che stanno affrontando nel nostro Paese i deboli, i disoccupati, i poveri, e ci aiuti ad andare incontro ad esse con coraggio”.

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E infine ha detto il cardinale nella omelia della messa celebrata nella chiesa di Sant’ Antonio da Padova a Roma: “non dobbiamo però sentirci schiacciati da queste emergenze. Mentre sono certo che voi farete quanto è nelle vostre possibilità, affidiamo le nostre ansie, e soprattutto il nostro impegno, al Signore, Servo sofferente, che è risorto dalla morte”.