Città del Vaticano , sabato, 27. marzo, 2021 11:45 (ACI Stampa).
Per il secondo anno a causa della pandemia l’apertura dell’ Anno giudiziario civile dello Stato della Città del Vaticano avviene in forma di udienza con il Papa.
Francesco nell’Aula delle Benedizioni, ha incontrato giudici e avvocati e alcune personalità italiane che collaborano con la giustizia vaticana, e il primo ministro italiano Mario Draghi che il Papa ha salutato. Si tratta del primo incontro ufficiale da quando Draghi è capo del Governo italiano.
Il Promotore di Giustizia, l’avvocato Gian Piero Milano ha introdotto l’udienza con una rapida sintesi dell’attività del 2020. Si è concentrato soprattutto sulle attività legate ai reati finanziari, segno di “una evoluzione del sistema che, in esecuzione di una più ampia e lungimirante opera di riforma, si dimostra, dal punto di vista della politica sanzionatoria, al passo con i tempi ed in via di crescente adeguamento agli standard internazionali; tutto ciò in un attento, coerente equilibrio tra la propria intima natura e identità e la solidale azione di cooperazione a livello sovranazionale, sollecitata da Papa Francesco sin dall’inizio del Suo pontificato”.
Il Papa ha risposto confermando che le modifiche normative degli ultimi tempi “potranno trarre più proficua incisività nella misura in cui verranno accompagnate da ulteriori riforme in ambito penale, soprattutto per il contrasto e la repressione dei reati finanziari, e dalla intensificazione delle altre attività volte a rendere più agevole e spedita la cooperazione internazionale tra organi investigativi vaticani e omologhi istituti di altre nazioni, come pure dalle iniziative assunte dalla Polizia giudiziaria del nostro Stato”.
Per Papa Francesco “appare ormai indilazionabile individuare e introdurre, mediante apposite norme o protocolli di intesa, nuove e più incisive forme di cooperazione, così come viene sollecitato da Istituzioni di vigilanza dei mercati finanziari attive in ambito internazionale. In tale ambito auspico che si possa giungere presto ad una interlocuzione al competente livello, al fine di rendere più sollecita ed efficace la collaborazione. I risultati ad oggi conseguiti incoraggiano a proseguire nell’opera intrapresa, per superare prassi non sempre rispondenti alle esigenze di tempestività richieste dalle dinamiche investigative”.