Rieti , venerdì, 26. marzo, 2021 14:00 (ACI Stampa).
Il Santuario di Fontecolombo presso la città di Rieti è uno dei quattro santuari francescani che delimitano il cosiddetto "Cammino di Francesco nella Valle Santa reatina". Un gioiello di storia e spiritualità non molto conosciuto, ma che accoglie un importante tratto di vita di San Francesco. E' considerato "il Sinai francescano", è infatti questo il monte scelto da Francesco per stilare la regola definitiva del suo Ordine. ACI Stampa ha intervistato Fra Aldo La Neve, guardiano del Santuario.
Il Santuario di Fontecolombo. Qual è la sua storia e perchè è cosi importante per i francescani?
Il santuario di Fontecolombo è importante perchè appartiene alle origini dei francescani, è uno dei luoghi dove Francesco è passato più volte. Dopo Poggio Bustone, il poverello di Assisi è passato anche per di qui per incontrare il Papa. Le fonti raccontano che per un lungo tratto faceva il percorso con la barca. Qui prima era la palude. L'ultima bonifica fu quella di Mussolini. In questo luogo Francesco lascia due ricordi: la regola del 1223, approvata con bolla pontificia e poi si ricorda proprio qui da noi c'è stato l'intervento agli occhi del poverello, per il tracoma che aveva contratto in Oriente e che lo ha portato ad essere cieco. Un intervento di cauterizzazione con il ferro rovente. Molto doloroso. Le fonti dicono che gli ultimi tempi Francesco andava bendato. E' un ricordo importante per noi, la sofferenza di Francesco proprio qui.
Ho letto che ci sono state recentemente anche delle opere importanti di restauro...
Per ora sono state restaurate le cappelle sul piazzale del santuario e un'altra nella vecchia strada che scende giù nel bosco e va a Rieti. Poi un'altra cappella che si trova giù nella fonte delle colombe, il nome fu dato da Francesco a motivo delle colombe che vide bere alla fonte. Le cappelle sono state tutte restaurate recentemente ed è stata rifatta anche l'illuminazione nella chiesetta della Maddalena, dove Francesco pregava e partecipava alla messa. Anche la chiesa di San Michele, dove Francesco ha composto l'ultima redazione della regola.