Roma , mercoledì, 24. marzo, 2021 17:00 (ACI Stampa).
Si resta sempre a via del Corso per la tappa del cammino stazionale e oggi si arriva a San Marcello al Corso.
Particolare il grande Crocifisso ligneo del 1400, che rimase intatto dopo l'incendio e che poggia su altare ricco di reliquie di martiri. Ad esso, portato processionalmente per tutti i rioni di Roma, venne attribuita la cessazione della peste nel 1522 e da quell’evento prodigioso ebbe origine l’Arciconfraternita del SS.mo Crocifisso.
Il Crocifisso che ormai conoscono tutti dopo essere stato visitato dal Papa e dopo che è stato portato in Piazza san Pietro.
Sotto l’altare maggiore riposa il pontefice Marcello, il cui nome è associato ancora a quello della matrona Lucina, che qui ebbe le sue dimore e che poi convertì in chiese, dove probabilmente quel pontefice esercitò il suo alto ministero. Ma l'imperatore Massenzio lo condannò trasformando quella abitazione in stalla. San Marcello qui morì di stenti tra le bestie del "catabulum" e la stessa Lucina volle seppellirlo nel cimitero di Priscilla, dal quale poi fu riportato qui nel suo titolo.
La chiesa è un gioiello barocco dove la pastorale è curata dai Servi di Maria