Città del Vaticano , lunedì, 22. marzo, 2021 12:30 (ACI Stampa).
Un nuovo responsabile per la sezione vigilanza dell’Autorità di Supervisione e Informazione Finanziaria della Santa Sede: lo annuncia il presidente Carmelo Barbagallo, al termine di una lunga intervista concessa ai media vaticani lo scorso 20 marzo. Una intervista, in fondo, che non dà particolari novità, se non questa notizia, che probabilmente non va considerata una notizia a margine.
Perché, nell’intervista “programmatica” che il presidente dell’autorità vaticana aveva dato al Corriere della Sera lo scorso 3 luglio, si parlava con dovizia di particolari delle nuove assunzioni, del fatto che l’organico fosse stato raddoppiato da 6 a 12 persone, e del fatto che ci fossero due donne a capo delle sue sezioni dell’autorità: Diana Rocco a capo dell’informazione finanziaria, e Alessandra Coni a capo della vigilanza. Non solo: la nuova leva “rosa” dell’Autorità era stata esaltata anche notando la nomina di Antonella Sciarrone Alibrandi nel board dell’Autorità.
Non è chiaro se per responsabile si parli di un nuovo capo della sezione vigilanza o di un nuovo membro nei ranghi. Se però si trattasse di un avvicendamento al vertice, questo sarebbe significativo anche in considerazione di chi sarà il nuovo responsabile. Da notare anche che Diana Rocco proviene dall’Unità di Informazione Finanziaria della Banca d’Italia, un dato che mostra sempre più come, in questi ultimi tempi, si sia riattivata una sorta di politica di “porte scorrevoli” tra incarichi vaticani e italiani – basti pensare al presidente del Tribunale vaticano Giuseppe Pignatone, e ai promotori di Giustizia, tutti provenienti dai ranghi della giustizia italiana e ancora con incarichi in Italia; o alla scelta del generale Capolupo come presidente della fondazione Luigi Maria Monti.
Nell’intervista, che trae occasione dalla partecipazione di Barbagallo alla tavola rotonda di chiusura della V edizione del Master Anticorruzione dell’Università degli Studi di Tor Vergata, non ci sono sostanziali novità.
Barbagallo ricorda che “in Vaticano non è consentita alcuna attività economica privata”, che solo lo IOR è autorizzato ad operare intermediazione finanziaria, mentre l’APSA è l’unico soggetto ad amministrare i beni della Santa Sede.