Città del Vaticano , domenica, 21. marzo, 2021 12:15 (ACI Stampa).
Ai greci che chiedono di vederlo, Gesù risponde che è il momento che il figlio dell’uomo sia glorificato, perché il chicco di grano solo se muore produce molto frutto. Parole che “vanno oltre la domanda” fatta a Gesù, perché con queste parole rivela che lui stesso “è il seme nascosto pronto a morire per dare molto frutto”. Questa riflessione è l’occasione, per Papa Francesco, di ricordare come la croce sia il simbolo dei cristiani, ma non può che essere “un segno di amore” perché da quella morte è scaturito un bene di cui si è chiamati a dare testimonianza. Dopo l’Angelus, Papa Francesco, in occasione della giornata per le vittime delle Mafie e denuncia il fatto che le Mafie hanno utilizzato la pandemia per sviluppare la loro corruzione, e ricorda che domani sarà la Giornata Internazionale dell’Acqua.
Quinta domenica di Quaresima, in una Roma soleggiata ma a momenti sferzata da un vento freddo. Papa Francesco recita la preghiera dell’Angelus dalla Biblioteca, e non alla finestra dello studio, adeguandosi così alla zona rossa stabilita dalle norme sanitarie anti-COVID 19.
Spiegando il passo del Vangelo, Papa Francesco lo parafrasa così: “se volete conoscermi e capirmi, guardate il chicco di grano che muore nel terreno, guardate la croce”.
Anche oggi, dice il Papa, chi vuole vedere Gesù, “magari provenendo da Paesi e culture dove il cristianesimo è poco conosciuto” fa subito conoscenza con il crocifisso, “nelle chiese, nelle case dei cristiani, anche portato sul proprio corpo”.
Ammonisce Papa Francesco: è importante che “il segno sia coerente con il Vangelo”, perché “la croce non può che esprimere amore, servizio, dono di sé senza riserve: solo così essa è veramente l’’albero della vita’, della vita sovrabbondante”.