Roma , mercoledì, 17. marzo, 2021 18:00 (ACI Stampa).
C’è chi prende il caffè per tenersi sveglio, per fare una pausa, come digestivo dopo un buon pranzo. A casa, al bar, sul luogo di lavoro: un caffè è semplicemente "un pretesto per stare insieme". Ed è questo il nobile intento dei Frati Carmelitani Scalzi di S. Anna a Genova. Da un anno, ogni mattina, un gruppo sempre più grande di amici riceve, direttamente a casa propria, una "piccola tazzina di caffè caldo" e che si beve in cinque minuti. "Un caffè buono come il Vangelo" che viene inviato tramite Whatspp o Telegram a più di 3.780 persone sparse in Italia e nel mondo. ACI Stampa ne ha parlato con Padre Lorenzo Galbiati, ideatore del "Caffè Carmelitano".
"Un caffè buono come il Vangelo". Come e dove è nata l'iniziativa il "Caffè Carmelitano"?
L’iniziativa nasce il 9 marzo 2020 in seguito al lockdown nazionale che tocca anche le celebrazioni con concorso di popolo. La sera dell’ 8 marzo mi arriva un messaggio sul cellulare da parte di una mamma che mi chiede: “fra Lollo (questo è il mio soprannome) inventati qualcosa perché non possiamo rimanere senza messa per così tanto tempo”. L’indomani mattina, mentre sorseggiavo il caffè prima di iniziare la preghiera, mi è venuta in mente questa idea.
Chi è che prepara il "Caffè carmelitano" ogni mattina? A cosa vi ispirate oltre che al Vangelo odierno?
Il Caffè carmelitano, che è un un audio Whatsapp di breve durata, massimo 5 minuti, in cui viene letto il Vangelo del giorno e fatto un commento, viene preparato da noi Frati Carmelitani Scalzi della Provincia Ligure; la “squadra” è composta da 25 religiosi di conventi diversi (Genova, Arenzano, Loano, Bocca di Magra, Deserto di Varazze, e anche dalla Repubblica Centrafricana). Oltre al Vangelo, ognuno di noi, attinge al momento più importante della nostra giornata che è l’orazione mentale, preghiera silenziosa ma che facciamo comunitariamente; è un colloquio di amicizia con il Signore (S. Teresa d’Avila). Il caffè nasce proprio da questi momenti di intimità con Dio: Lui ci parla al cuore e, noi, strumenti umili nelle Sue mani, “prestiamo” la voce per raggiungere le persone.