Città del Vaticano , domenica, 14. marzo, 2021 10:35 (ACI Stampa).
“Avete ricevuto la gioia del Vangelo: che Dio ci ha amato a tal punto da dare il suo Figlio per noi. E questa gioia si vede nel vostro popolo, si vede nei vostri occhi, nei vostri volti, nei vostri canti e nelle vostre preghiere. Voglio dirvi grazie per la gioia che portate nel mondo intero e nelle comunità cristiane”. Papa Francesco lo ha detto ai cattolici delle Filippine che celebrano i 500 anni dell’arrivo del Vangelo nella loro terra. Nel 1521 nell’isola di Cebu, furono battezzati Raja Humabon, Hara Humumay e 800 filippini, che segnarono l’inizio di una lunga storia di evangelizzazione. Nel 1595, fu istituita la prima Provincia Ecclesiastica.
La messa nella basilica, celebrata come sempre con poche persone all’altare della Cattedra, è stata una occasione per conoscere lo stile liturgico delle Filippine a cominciare dalla processione iniziale aperta da fedeli in costume tradizionale che portavano la croce di Magellano e la immagine del Santo Niňo.
La liturgia è stata animata dal coro filippino, a concelebrare con il Papa il cardinale filippino Luis Antonio Tagle e il cardinale vicario di Roma Angelo De Donatis e alcuni sacerdoti della Comunità Filippina.
Nel commento alle Letture della IV domenica di Quaresima il Papa ha ricordato che Dio “da sempre ci ha guardati con amore e per amore è venuto in mezzo a noi nella carne del Figlio suo. In Lui ci è venuto a cercare nei luoghi in cui ci siamo smarriti; in Lui è venuto a rialzarci dalle nostre cadute; in Lui ha pianto le nostre lacrime e guarito le nostre piaghe; in Lui ha benedetto per sempre la nostra vita. Chiunque crede in Lui, dice il Vangelo, non va perduto. In Gesù, Dio ha pronunciato la parola definitiva sulla nostra vita: tu non sei perduto, sei amato. Sempre amato”.
Ecco perché se “scivoliamo in una religiosità seriosa, triste, chiusa, allora è segno che dobbiamo fermarci e ascoltare di nuovo l’annuncio della buona notizia: Dio ti ama”.