Città del Vaticano , venerdì, 12. marzo, 2021 12:00 (ACI Stampa).
"Il Corso è un consueto appuntamento che, provvidenzialmente, cade nel tempo di Quaresima: tempo di deserto e di conversione, di penitenza e di accoglienza della misericordia". Papa Francesco riceve in Udienza, in Aula Paolo VI, a conclusione dei lavori, i partecipanti al XXXI Corso sul foro interno promosso dalla Penitenzieria Apostolica. Francesco apre il suo discorso parlando di San Giuseppe. "La lettera di San Giuseppe è anche stata scritta grazie al Cardinale Piacenza, Penitenziere Maggiore, ricorda il Papa. "Mi scuso di essere seduto, dopo il viaggio ancora le gambe si fanno sentire", dice a braccio il Papa.
Il Corso per necessità della pandemia, si è dovuto svolgere online "con la notevole partecipazione di 870 chierici", come ricorda Papa Francesco. Sono tre le espressioni, secondo il Pontefice, che spiegano bene il senso del Sacramento della Riconciliazione. La prima: “abbandonarsi all’Amore”; la seconda: “lasciarsi trasformare dall’Amore”; e la terza: “corrispondere all’Amore”.
Per il Papa "abbandonarsi all’Amore significa compiere un vero atto di fede. La fede non può mai essere ridotta a un elenco di concetti o a una serie di affermazioni da credere. La fede si esprime e si comprende dentro una relazione: la relazione tra Dio e l’uomo e tra l’uomo e Dio, secondo la logica della chiamata e della risposta: Dio chiama e l’uomo risponde. La fede è l’incontro con la Misericordia, con Dio stesso che è Misericordia, ed è l’abbandono tra le braccia di questo Amore, misterioso e generoso, di cui tanto abbiamo bisogno, ma al quale, a volte, si ha paura ad abbandonarsi".
"Il primo passo per una buona Confessione - continua il Papa - è proprio l’atto di fede, di abbandono, con il quale il penitente si accosta alla Misericordia. Ogni confessore, quindi, dev’essere capace di stupirsi sempre per i fratelli che, per fede, domandano il perdono di Dio e, ancora solo per fede, si abbandonano a Lui, consegnando sé stessi nella Confessione. Il dolore per i propri peccati è il segno di tale abbandono fiducioso all’Amore".
"Vivere così la Confessione significa lasciarsi trasformare dall’Amore, è la seconda espressione sulla quale vorrei riflettere. Sappiamo bene che non sono le leggi a salvare: l’individuo non cambia per un’arida serie di precetti, ma per il fascino dell’Amore percepito e gratuitamente offerto", dice ancora il Papa.