Erbil , domenica, 7. marzo, 2021 15:20 (ACI Stampa).
“Qui in Iraq, quanti dei vostri fratelli e sorelle, amici e concittadini portano le ferite della guerra e della violenza, ferite visibili e invisibili! La tentazione è di rispondere a questi e ad altri fatti dolorosi con una forza umana, con una sapienza umana. Invece Gesù ci mostra la via di Dio, quella che Lui ha percorso e sulla quale ci chiama a seguirlo”.
Ai diecimila nello stadio di Erbil Papa Francesco chiede ancora una volta di essere portatori di pace.Una messa organizzata nonostante i rischi della pandemia, ma proprio non si è voluto rinunicare ad un incontro con la gente.
Dopo il pranzo presso il Seminario Patriarcale di St. Peter, Francesco è arrivato si trasferisce in auto allo Stadio “Franso Hariri” di Erbil per la celebrazione della Santa Messa con quasi un'ora di ritardo sul programma presvisto.
Ad accoglierlo l’Arcivescovo caldeo di Erbil, S.E. Mons. Bashar Matti Warda, C.Ss.R. che lo saluta.
Il Papa nella omelia ha commentato il passo evangelico proposto nella III domenica di quaresima, la cacciata dei mercanti dal tempio. Gesù, ha detto, “l’ha fatto perché il Padre lo ha mandato a purificare il tempio: non solo il tempio di pietra, ma soprattutto quello del nostro cuore. Come Gesù non tollerò che la casa del Padre suo diventasse un mercato, così desidera che il nostro cuore non sia un luogo di subbuglio, disordine e confusione. Il cuore va pulito, va ordinato, va purificato. Da che cosa? Dalle falsità che lo sporcano, dalle doppiezze dell’ipocrisia”.