Bagdad , sabato, 6. marzo, 2021 16:50 (ACI Stampa).
Secondo giorno del viaggio apostolico di Francesco in Iraq e per la prima volta, un Papa, celebra una Messa in rito caldeo. Succede proprio oggi pomeriggio, nella cattedrale caldea di San Giuseppe a Baghdad, una delle 11 presenti nel Paese.
La Messa del Papa nella Cattedrale San Giuseppe a Bagdad è in rito caldeo con preghiere in caldeo, siriaco, curdo e inglese: partecipano circa 200 persone, tra cui alcuni musulmani. La prima Messa irachena del Papa è quasi tutta accompagnata dal canto, anche il Vangelo, proprio ad indicare la sacralità dell'evento. Un inno di lode al Dio vivente, il Trisaghion, caratterizza la messa in rito caldeo, "Santo Dio, Santo Forte, Santo Immortale abbi pietà di noi".
La Cattedrale caldea di San Giuseppe che accoglie Francesco questo pomeriggio è stata costruita per soddisfare i bisogni della comunità caldea che aveva lasciato negli anni ‘50 il vecchio quartiere di Agd al- Nasara - dove si trova la Cattedrale di Maria Madre dei Dolori - per stabilirsi nel moderno quartiere di Karrada. La prima pietra è stata posta dal Patriarca dei Caldei Yusef VII Ghanima il 14 settembre del 1952, giorno dell’Esaltazione della Santa Croce. È stata consacrata e inaugurata dallo stesso Patriarca nel 1956. Può ospitare più di 400 fedeli. Oggi, a causa del Covid, sono molti meno i fedeli presenti. Realizzata in stile orientale, la sua struttura in cemento armato è sormontata da un tetto spiovente ed è decorata da vetrate colorate.
Due in particolare sono i tesori di questa Chiesa. Nella navata laterale destra si trova l’icona della Madonna Odigitria, in quella laterale sinistra l’icona di San Giuseppe con la squadra da falegname, simbolo della sua rettitudine, e il giglio, simbolo della sua purezza, insieme a Gesù adolescente.
"La sapienza in queste terre è stata coltivata da tempi antichissimi. La sua ricerca da sempre affascina l’uomo; spesso, però, chi ha più mezzi può acquisire più conoscenze e avere più opportunità, mentre chi ha meno viene messo da parte. È una disuguaglianza inaccettabile, che oggi si è dilatata. Per il mondo, chi ha di meno è scartato e chi ha di più è privilegiato. Per Dio no: chi ha più potere è sottoposto a un esame rigoroso, mentre gli ultimi sono i privilegiati di Dio", dice Francesco nell'omelia.