Città del Vaticano , mercoledì, 3. marzo, 2021 13:00 (ACI Stampa).
Quello di Papa Francesco in Iraq si prospetta come un viaggio difficile, non solo per via della pandemia. Ma è un viaggio che rappresenta anche “un messaggio per il futuro”, spiega il Cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, nella tradizionale intervista a Vatican News che precede i viaggi da papali.
Il 33esimo viaggio internazionale di Papa Francesco è il primo dal tempo del COVID 19. Il Cardinale Parolin sottolinea che si tratta di un viaggio che “ha come scopo e significato proprio quello di manifestare la vicinanza del Papa all’Iraq e agli iracheni, e lanciare un messaggio importante: che si deve collaborare, ci si deve mettere insieme per ricostruire il Paese, per sanare tutte queste piaghe, e per ricominciare una nuova tappa”.
Il Cardinale Parolin – che è stato in Iraq tre anni fa – affronta anche il tema della fraternità che “nasce dal fatto di essere figli dello stesso padre. Ha un riferimento anche ad Abramo, che proprio in Iraq ha avuto i suoi natali”.
Scopo centrale del viaggio, secondo il Segretario di Stato vaticano è che “il Papa vuole lanciare un messaggio verso il futuro: questo è il centro. Ci sono situazioni e realtà che vivono una certa sofferenza, a parte proprio dove c’è stata la persecuzione, il martirio. La Chiesa stessa vive una situazione di difficoltà, il dialogo interreligioso ha bisogno di essere promosso”.
Quindi, il messaggio sarà: “non lasciamoci bloccare da tutto quello che è successo, per quanto negativo possa essere stato – ed è stato molto negativo – ma guardiamo avanti con speranza e con coraggio per ricostruire questa realtà dell’Iraq”.