Roma , lunedì, 1. marzo, 2021 17:00 (ACI Stampa).
Secondo un’antichissima tradizione, il lunedì della seconda settimana di Quaresima la stazione quaresimale si celebra nella chiesa di San Clemente, vicino al Colosseo, che è dedicata a quel Clemente che secondo la tradizione era il primo successore di San Pietro. Già alla fine del IV secolo, San Girolamo scrive che “una chiesa a Roma custodisce ancora oggi il suo nome.”
La sua storia inizia dalle viscere di Roma, dal piccolo corso d’acqua sul quale è costruito un mitreo e un quartiere romano, e poi due livelli di chiese fino a quello dove oggi si svolge la vita pastorale.
Dal ‘400 a San Clemente ci sono delle comunità monastiche, Papa Bonifacio IX vi introdusse la congregazione agostiniana di S. Ambrogio di Milano, ma nel 1643 l’intera congregazione fu soppressa da Urbano VIII.
Nel 1645 Camillo Pamphili, Cardinal nipote di Innocenzo X, affidò la custodia della basilica ai Domenicani di San Sisto Vecchio (Roma) e l’intera proprietà fu poi trasferita in perpetuità all’ordine Domenicano nel 1667.
Dieci anni dopo, a causa della persecuzione religiosa in Irlanda, la basilica e il convento di San Clemente, insieme con quelli di San Sisto Vecchio, furono assegnati ai Domenicani Irlandesi, che ancor oggi amministrano la basilica, vivono la vita religiosa.