Città del Vaticano , mercoledì, 24. febbraio, 2021 21:15 (ACI Stampa).
Quinta Udienza presso il Tribunale dello Stato della Città del Vaticano, del processo per presunti abusi sessuali nel quale sono imputati don Gabriele Martinelli e l'ex rettore del Preseminario San Pio X, don Enrico Radice, entrambi incardinati nella Diocesi di Como.
L'udienza di oggi è iniziata alle 10.10 e terminata alle 13.45. Oggi sono stati ascoltati i testimoni. Quattro su sei di quelli che erano previsti dal Promotore di Giustizia.
Secondo quanto riportato da Vatican News, il primo ad essere ascoltato è stato Andrea Spinato, 31 enne ex allievo dell’istituto che si trova in Vaticano ma è affidato alla diocesi di Como, attraverso l’Opera don Folci, nel periodo 2000-2008. Le domande si sono concentrate sui presunti abusi che sarebbero stati compiuti, tra il 2007 e il 2012, da don Martinelli su un compagno, L.G., che si è costituito parte civile, quando erano entrambi allievi minorenni del Preseminario. ’ex allievo ha vissuto nel Preseminario gli anni delle medie e delle superiori, fino alla maturità, e ha parlato di “un ruolo dominante, molto forte” di Gabriele Martinelli, per il suo “carattere da leader che aveva più presa con i ragazzi giovani e fragili. Rispondendo poi alle domande in aula del presidente Pignatone, l’ex allievo ha dichiarato di non aver avuto “conoscenza diretta di rapporti sessuali tra Martinelli ed L.G”.
Il secondo testimone, Christian Gilles Donghi, oggi 34 enne, è stato alunno del Preseminario per poco più di un mese. Sempre secondo quanto riportato da Vatican News, il teste "ha sostenuto in aula che Coletti e Stabellini volevano rimuovere Radice come rettore, ma fu il cardinale Angelo Comastri a suggerire di non farlo, indicando le voci emerse come falsità".
E’ stato poi ascoltato un terzo ex allievo del Preseminario, Alessandro Flaminio Ottaviani, 34 anni, nell’istituto dal settembre 2010 a giugno 2011. Il portale vaticano riferisce che il test ha descritto il San Pio X come “un ambiente malsano”, con “tante pressioni psicologiche e frequenti battute a sfondo omosessuale”. Martinelli era chiamato in Basilica il “comandino” per il suo modo di organizzare e decidere tutto, anche le candele che dovevano essere utilizzate alle Messe, mentre dai ragazzi veniva soprannominato “la madre” per il suo ruolo di vertice.