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L'ordinario militare Marcianò, Attanasio e Iacovacci vittime di un conflitto dimenticato

L'ambasciatore italiano in Congo e il carabiniere che lo accompagnava morti in un attentato

Luca Attanasio con il nunzio Filipazzi quando erano insieme in Nigeria |  | FB- Antonio Filipazzi Luca Attanasio con il nunzio Filipazzi quando erano insieme in Nigeria | | FB- Antonio Filipazzi

La vicinanza “alle famiglie dell’ambasciatore Luca Attanasio e del militare dell’Arma dei Carabinieri Vittorio Iacovacci, alle istituzioni italiane e in particolare all’Arma dei Carabinieri” arriva dall’arcivescovo ordinario militare per l’Italia (Omi), Santo Marcianò.

In un breve messaggio il presule si dichiara “Segnato da un profondo dolore per il terribile attentato avvenuto nell’est del Congo”. Per Marcianò  “Il crudele attentato conferma, ancora una volta, la dedizione qualificata e incondizionata, fino al dono della vita, di uomini delle Istituzioni e dei giovani delle Forze Armate, inviati dal nostro Paese a svolgere una missione che è sempre missione di Pace”.

I due italiani scrive ancora Marcianò “sono rimasti vittime di uno di quei conflitti che, da molti anni, insanguinano tanti Paesi dell’Africa: guerre spesso dimenticate dall’opinione pubblica ma che continuano a mietere vittime innocenti. Tra queste vittime, oggi, la nostra Chiesa dell’Ordinariato Militare piange l’ambasciatore Luca Attanasio e il Carabiniere Vittorio Iacovacci, assieme al loro autista, affidandoli, nella preghiera, al Dio della Vita e della Pace, mentre si augura che il loro esempio generoso ed eroico spinga la Comunità internazionale ad usare ogni impegno per estinguere i focolai di violenza di cui sono vittime tanti popoli e a proteggere quanti vegliano sulla loro sicurezza, risvegliando le coscienze di tutti noi all’urgenza di intraprendere cammini di giustizia, solidarietà, amore fraterno”.

L’attentato secondo quanto riportano le agenzie è stata data da un portavoce del Parco nazionale dei Virunga e confermata dalla Farnesina. Si trattava forse di un tentativo di rapimento. 

Attanasio, 43 anni, aveva ricevuto il Premio Internazionale Nassiriya per la Pace “per il suo impegno volto alla salvaguardia della pace tra i popoli” e “per aver contribuito alla realizzazione di importanti progetti umanitari distinguendosi per l'altruismo, la dedizione e lo spirito di servizio a sostegno delle persone in difficoltà”.

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Diverse associazioni umanitarie che lavorano in Congo hanno espresso il loro cordoglio. 

Il convoglio su cui viaggiava Attanasio viaggiava dalla città di Goma a Rutshuru, più a nord, per visitare una scuola del World Food Programme. 

Nella foto Attanasi e la moglie e la figlia con il Nunzio Filipazi e il personale della nunziatura in Nigeria