Città del Vaticano , mercoledì, 17. febbraio, 2021 14:00 (ACI Stampa).
Tre sono i nodi cruciali per le finanze vaticane: il budget annuale della Santa Sede; l’applicazione del motu proprio che trasferisce i fondi della Segreteria di Stato all’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica; la migliore organizzazione dei conti e la nomina dei revisori contabili. Ne hanno discusso i membri del Consiglio per l’Economia, riuniti online nel pomeriggio del 16 febbraio, per la prima volta nella nuova composizione. Insieme a loro, il Cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato; padre Juan Antonio Guerrero Alves, prefetto della Segreteria per l’Economia, con il suo direttore generale Maximino Caballero Ledo e il direttore della sezione amministrati della stessa Segreteria Emilio Ferrara.
La stessa composizione della riunione suggerisce qualcosa di come la riforma della Curia cambierà anche l’organizzazione della finanza vaticana: privata di ogni autonomia di fondi, la Segreteria di Stato continuerà a fare da coordinamento; il braccio sarà quello della Segreteria per l’Economia, che di fatto ha guidato la riunione; il Consiglio per l’Economia avrà un ruolo di indirizzo. Tra i nuovi membri, colpisce la composizione quasi tutta femminile dei laici, nonché la presenza del Cardinale Pedro Odilo Scherer, arcivescovo di San Paolo che già aveva fatto parte della Commissione dei Quindici, e del Cardinale Peter Erdo, arcivescovo di Budapest. Coordinatore è rimasto il Cardinale Reinhard Marx, arcivescovo di Monaco – Frisinga, e il Cardinale Wilfrid Fox Napier, di Durban, nonché i cardinali Gerald Lacroix, Joseph William Tobin, Anders Arborelius e Giuseppe Petrocchi.
Si legge in un comunicato della Sala Stampa della Santa Sede “l’incontro era focalizzato sulla discussione del Budget annuale per il 2021 della Santa Sede, presentato nel dettaglio dal Dott. Caballero Ledo, a cui sono seguite le osservazioni della Dott.ssa Ferrar, a nome del Comitato per la revisione contabile”.
L’incontro è servito anche per definire “una migliore organizzazione, con particolare riguardo all’approvazione dei budget e dei rendiconti finanziari e alla nomina dei revisori ufficiali”, e si è parlato anche degli statuti del Comitato per la revisione contabile.
La prossima riunione si terrà l’1 aprile. Lo scorso maggio, nel mezzo delle restrizioni del lockdown, c’era stata già una previsione di budget della Santa Sede con tre possibili scenari presenti: il primo prevedeva una riduzione tra il 30 e il 50% dei proventi ordinari che determinerebbe un incremento del deficit del 28%; il secondo una riduzione delle fonti di ricavi tra il 50 e il 60%, una parziale efficacia delle misure introdotte di contenimento della spesa e l’introduzione di un intervento correttivo sulle retribuzioni, con un contenimento della relativa spesa del 3%; il terzo una drastica riduzione delle ordinarie fonti di ricavo tra il 50 e l’80%, con un aumento del deficit del 175%.