Città del Vaticano , mercoledì, 17. febbraio, 2021 12:30 (ACI Stampa).
Quando, nel settembre del 2019, i vescovi cattolici europei di rito orientale si sono riuniti a Roma per il loro incontro annuale, c’era un mondo sullo sfondo che era allo stesso tempo una sfida e una possibilità. Una sfida, perché le tensioni ecumeniche, che avevano toccato soprattutto il mondo ortodosso, si accompagnavano invece a nuove iniziative, come una certa diplomazia delle reliquie. E una opportunità, perché proprio da lì si poteva partire per ridare nuovo slancio alla missione ecumenica. Due anni dopo, la situazione è ancora quella, parzialmente congelata dal coronavirus. Ed è per quello che vale la pena tornare indietro a quella riunione, che fu organizzata dalla Chiesa Greco Cattolica Ucraina in collaborazione con il CCEE, il Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani e la Congregazione per le Chiese Orientali.
Per poterlo fare, sono in pubblicazione gli atti di quell’incontro. Il titolo del volume, edito dalla Libreria Editrice Vaticana, è “La missione ecumenica delle Chiese cattoliche di rito orientale oggi”, che è poi il tema di quella tre giorni di incontro, divise in quattro sessioni e una udienza papale, durante le quali si sono discussi vari temi ancora di straordinaria attualità.
Quegli atti contengono non solo il testo dell’udienza papale, ma testi finora non molto conosciuti. Avevano parlato, in quei giorni, il Cardinale Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione delle Chiese Orientali, e il Cardinale Kurt Koch, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, e il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano. Ma c’erano state anche altre relazioni, di diverso livello, che avevano approfondito il dialogo cattolico – ortodosso, e anche la dichiarazione dell’Avana di Papa Francesco e del Patriarca di Mosca Kirill.
Sono vari i temi che si dipanano nei testi, e non a caso il Cardinale Angelo Bagnasco, presidente del CCEE, nella conclusione mette in luce come, tutti insieme, i testi rappresentino una risorsa preziosa di comprensione.
Ma quali sono le cose più importanti affrontate? Il Cardinale Sandri nota che “le Chiese Orientali Cattoliche esistono per disegno provvidenziale”, e mette anche in luce che si trovano anche in una situazione difficile rispetto alla Chiese ortodosse, le quali, senza il vincolo di concordati, hanno molta più facilità ad erigere diocesi o strutture da loro amministrate sui territori. È un tema da non sottovalutare, e che pure spesso viene trascurato.