Roma , sabato, 13. febbraio, 2021 10:00 (ACI Stampa).
E’ il 30 gennaio. Papa Francesco incontra i membri dell’Ufficio catechistico nazionale della Cei nel sessantessimo della sua istituzione e ricorda il convegno nazionale della Chiesa Italiana che si è svolto a Firenze cinque anni fa. “La Chiesa italiana deve tornare al Convegno di Firenze e deve incominciare un processo di Sinodo nazionale, comunità per comunità, diocesi per diocesi”, ha detto il Papa a braccio: “anche questo processo sarà una catechesi.
Nel Convegno di Firenze c’è proprio l’intuizione della strada da fare in questo Sinodo. Adesso, riprenderlo: è il momento. E incominciare a camminare”. Una Chiesa che “si muove insieme, che si fa prossima, che ascolta. Una Chiesa – ha scritto il card. Gualtierio Bassetti, presidente della Cei in un editoriale per il quotidiano “Avvenire” - in cui la vera autorità è quella del servizio e che fa proprie, con affettuosa condivisione, le gioie e le speranze, i dolori e le angosce della famiglia umana”.
“Siamo chiamati – ha aggiunto – a una nuova responsabilità, da vivere con apertura di spirito e gioia che si rinnova e si comunica, avendo come riferimento l’Evangelii gaudium che va considerata una sorta di magna charta del nostro agire ecclesiale. Quindi tornare a Firenze non è un cammino a ritroso; non è una tappa indietro rispetto a un percorso intrapreso; non è semplice memoria di un evento. È qui che risiede lo scatto in avanti domandato a tutta la Chiesa italiana da papa Francesco”.
È tempo quindi di avviare questo processo “dal basso verso l’alto e dall’alto verso il basso, con il coinvolgimento di tutto il popolo di Dio e, in particolare, dei laici”. Nell’ultima riunione la Conferenza episcopale toscana si è soffermata sul discorso del Papa all’Ufficio catechistico nazionale e sul suo invito a “tornare al Convegno di Firenze” evidenziando che “le Chiese toscane si sono già mosse su questo solco” con il Convegno realizzato il 23 novembre 2019 presso la Facoltà teologica dell’Italia Centrale e promosso dalla Commissione per la cultura e le comunicazioni sociali, dal titolo “Umiltà, disinteresse e beatitudine.
Un vocabolario per ricostruire il futuro”. I vescovi si sono detti pronti ad “intraprendere con entusiasmo questo cammino, individuando i passi che possano coinvolgere le Chiese locali in stile sinodale”. È a tutti “evidente” che il discorso del Papa costituisce “la via maestra che ha voluto indicare alla Chiesa italiana.