Roma , giovedì, 11. febbraio, 2021 14:00 (ACI Stampa).
“La celebrazione della XXIX Giornata Mondiale del Malato, che ricorre l’11 febbraio 2021, memoria della Beata Vergine Maria di Lourdes, è momento propizio per riservare una speciale attenzione alle persone malate e a coloro che le assistono, sia nei luoghi deputati alla cura sia in seno alle famiglie e alle comunità.
Il pensiero va in particolare a quanti, in tutto il mondo, patiscono gli effetti della pandemia del coronavirus. A tutti, specialmente ai più poveri ed emarginati, esprimo la mia spirituale vicinanza, assicurando la sollecitudine e l’affetto della Chiesa. Il tema di questa Giornata si ispira al brano evangelico in cui Gesù critica l’ipocrisia di coloro che dicono ma non fanno. Quando si riduce la fede a sterili esercizi verbali, senza coinvolgersi nella storia e nelle necessità dell’altro, allora viene meno la coerenza tra il credo professato e il vissuto reale”.
Così inizia il messaggio del Papa, ‘Uno solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli’, incentrato sulla relazione di cura. Per comprendere meglio il senso del messaggio abbiamo chiesto a don Massimo Angelelli, direttore dell’Ufficio nazionale per la pastorale della salute della Cei, di spiegarci il motivo per cui il Papa chiede di essere tutti fratelli: “La ragione è scritta nel Vangelo, perché è chiaramente annunciato la nostra comune figliolanza nei confronti di Dio Padre e quindi tutti fratelli in Gesù. E’ chiaramente un richiamo anche all’enciclica ‘Fratelli tutti’, in cui il Papa ci ricorda questa nostra radice comune.
Ma per dimostrare che siamo fratelli è necessario compiere alcuni gesti da fratelli; ed i gesti che si compiono tra fratelli sono gesti di cura. Secondo me esiste un forte legame tra il secondo capitolo della recente enciclica, in cui il papa commenta la figura del buon Samaritano e questo messaggio per la Giornata mondiale del malato, in cui ci ricorda un passaggio forte del capitolo 23 del vangelo di Matteo, in cui Gesù afferma che uno solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli. Questa comunione, che siamo chiamati a realizzare, si compie con i gesti di cura ed, all’interno di una comunità cristiana, la fede si vive concretamente attraverso i gesti di cura reciproca. E’ una chiamata forte del papa ad un gesto di coerenza, come affermato nel messaggio: ‘Davanti alla condizione di bisogno del fratello e della sorella, Gesù offre un modello di comportamento del tutto opposto all’ipocrisia’. Il riferimento del Vangelo è proprio all’accusa che Gesù fa ai dotti del tempo”.
In quale modo si instaura fiducia nella malattia?