Sao Paulo , martedì, 9. febbraio, 2021 17:00 (ACI Stampa).
Mancano i beni di prima necessità, manca l’ossigeno, ma soprattutto manca la volontà politica di rispondere efficacemente alla pandemia. Questo il quadro drammatico in Amazzonia descritto a Caritas Internationalis da padre Luis Moldino, portavoce dell’arcidiocesi di Manaus.
"La situazione a Manaus è tragica e continua a peggiorare. Nei primi giorni di febbraio abbiamo registrato una media di 105 decessi al giorno per COVID-19, mentre a gennaio la media si attestava attorno ai 70 decessi giornalieri".
Caritas denuncia: "per una città che conta poco più di due milioni e 100mila abitanti, il bilancio di 2195 deceduti per COVID-19 in poco più di un mese, ovvero dall’inizio di gennaio, è pesantissimo e l’aumento esponenziale del numero di casi ha portato all’esautorazione delle strutture ospedaliere. Senza contare che a Manaus giungono pazienti COVID dall’intero entroterra dello Stato amazzonica".
L'elemento più drammatico di questa crisi sanitaria è la mancanza di ossigeno, che sta condannando un numero crescente di persone alla morte per asfissia.
"Le autorità statali e il governo del Brasile sostengono che vi sia ossigeno, ma non è così – afferma padre Moldino – e il poco disponibile è venduto oggi al triplo del costo. È davvero penoso vedere personale medico e familiari dei pazienti alla disperata ricerca di ossigeno per cercare di salvare i propri cari. Mentre la gente muore affogata senza possibilità di respirare".