I superiori, stimandone le non comuni doti di intelligenza e bontà, lo destinano all'insegnamento di Scienze matematiche e filosofiche a Verona.
Trasferito di comunità a Napoli, per diciassette anni, vi insegna le stesse materie, facendo amare quella scienza che conduce alle porte della santità.
In questi anni, assume anche la cattedra di Sacra scrittura, materia amata dal sacerdote per tutto il corso del proprio ministero.
Maestro dei novizi e prefetto dei professi, è scelto per la soda pietà e la devozione.
E' un modello di povertà, castità ed obbedienza, ma soprattutto di amore al vangelo ed alla carità che si fa attenzione per gli altri.
Nel 1792 il Pontefice Pio VI lo nomina Arcivescovo di Otranto. In quella terra, si dimostra da subito un pastore sollecito nell'essere vicino al suo popolo, con un'intensa opera di evangelizzazione e solidarietà. Da tutti è amato e ben voluto.
Da vero teatino, intuendo l'importanza della formazione del clero promuove la cultura ecclesiastica, favorendo lo studio delle materie pastorali e della teologia.
Per venti anni guida, con amore e cura, la diocesi, divenendo un padre per i poveri ed i bisognosi. Non si contano i molti gesti di bontà ed altruismo, nei confronti di chiunque bussasse alle porte dell'Arcivescovado.
Di carattere sereno e di intensa preghiera, tutelò la Chiesa ed i bisognosi, dimostrandosi tenace nel bene, anche, durante l'occupazione napoleonica nel meridione d'Italia.
Spirò, il 22 agosto 1812, a Sternatia, anelando a quei beni che aveva diffuso, con sua la passione per il Cristo e i fratelli, nel corso dell'intera esistenza.
Il Venerabile Morelli è sepolto nella cattedrale di Otranto.
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