La Verna , mercoledì, 27. gennaio, 2021 18:00 (ACI Stampa).
La Verna è un bellissimo Santuario Francescano che si trova sull'Appennino Toscano. L'evento delle stimmate e l'esempio di vita in preghiera sono il bene più prezioso che Francesco consegna ai frati della Verna. Ma oggi, in questo tempo difficile per tutti di pandemia, come vivono i frati del Santuario? In che modo trasmettono ancora l'eredità di Francesco? ACI Stampa ne ha parlato con Fra Francesco Brasa, Guardiano del Santuario.
Il Santuario di La Verna. Lei che è il Guardiano di questo posto meraviglioso, ci racconti la sua storia e perchè è così importante e conosciuto nel mondo francescano?
Il Sacro Monte della Verna è uno dei santuari delle origini francescane più importanti. La sua storia plurisecolare inizia nel 1213, quando Messer Orlando Cattani, signore di Chiusi della Verna donò questo monte a Francesco e ai suoi frati come luogo di eremo. La novità del carisma francescano, rispetto alle forme di vita masctiche preesistenti, consisteva appunto nell’alternanza tra tempi di eremo, vissuti comunque in piccole fraternità, e tempi di apostolato itinerante, durante i quali intermissa quiete, i frati riconsegnavano al popolo ciò che avevano ricevuto dal Signore nel tempo della preghiera.
Quando arriva Francesco qui?
La presenza di Francesco e dei suoi frati alla Verna è attestata dal 1214 al 1224 per periodi di eremo estivo, e a quel periodo risale la costruzione della prima chiesa del santuario: la “chiesina” di Santa Maria degli Angeli, voluta dal santo in ricordo della Porziuncola di Assisi. Nel 1224 Francesco vive la sua ultima “Quaresima alvernina”. È ormai un uomo fortemente provato dalla malattia, che lo porterà in due anni alla morte, dalla cecita e dalla crisi che attraversa e spacca l’ordine circa l’interpretazione del voto di povertà. In questo contesto di crisi, torna alla Verna, per cercare nella solitudine contemplativa una risposta. L’episodio e il dono delle Stimmate si collocano come luce e risoluzione di questa crisi: nel contemplare il Cristo crocifisso e risorto che gli appare, Francesco sente che il suo dolore èaccolto dal Signore, morto per lui, e sperimenta nella sua vita la grazia della Pasqua. Questo incontro lascerà anche un segno visibile nel suo corpo: quelle stesse ferite che il Signore gli ha dato di toccare, come a san Tommaso, i segni della misura del suo amore. Questo evento, vertice della vita del Poverello e del suo lascito carismatico, fa della Verna uno dei santuari francescani più importanti ed eloquenti. Già la prima generazione francescana fa di questo luogo una meta di pellegrinaggio: san Bonaventura e sant’Antonio da Padova, tra gli altri sentiranno l’esigenza di trascorrere tempi di eremo in questo luogo santo. Da qui inizia quella trasformazione che trasformerà il piccolo eremo estivo in una fraternità stabile, custode del mistero delle Stimmate, capace di accogliere un grande numero di pellegrini.