Città del Vaticano , mercoledì, 27. gennaio, 2021 9:32 (ACI Stampa).
Nel discorso in lingua italiana Papa Francesco, continuando il ciclo di catechesi sulla preghiera, incentra la meditazione dell'Udienza Generale odierna sul tema “La preghiera con le Sacre Scritture”.
Dalla Biblioteca del Palazzo Apostolico, Francesco commenta: "Oggi vorrei soffermarmi sulla preghiera che possiamo fare a partire da un brano della Bibbia. Le parole della Sacra Scrittura non sono state scritte per restare imprigionate sul papiro, sulla pergamena o sulla carta, ma per essere accolte da una persona che prega, facendole germogliare nel proprio cuore".
"Un passo della Scrittura, ascoltato già tante volte, un giorno improvvisamente mi parla e illumina una situazione che sto vivendo. Ma bisogna che io, quel giorno, sia lì, all’appuntamento con quella Parola. Tutti i giorni Dio passa e getta un seme nel terreno della nostra vita -dice il Papa- Attraverso la preghiera avviene come una nuova incarnazione del Verbo. E siamo noi i tabernacoli dove le parole di Dio vogliono essere ospitate e custodite, per poter visitare il mondo".
"Ho timore del Signore quando passa, timore che non lo ascolto, che non mi accorgo del Signore - dice a braccio il Papa - A me da fastidio quando sento cristiani che recitano versetti Bibbia come i pappagalli, non è un problema di memoria, ma un problema di memoria del cuore. Quel versetto ti porta all'incontro con il Signore".
Francesco è chiaro: "Noi, dunque, leggiamo le Scritture perché esse leggano noi. Ed è una grazia potersi riconoscere in questo o quel personaggio, in questa o quella situazione. La Bibbia non è scritta per un’umanità generica, ma per noi, uomini e donne in carne e ossa, per me. E la Parola di Dio, impregnata di Spirito Santo, quando è accolta con cuore aperto, non lascia le cose come prima".