Perth , mercoledì, 27. gennaio, 2021 9:00 (ACI Stampa).
La notizia del risarcimento record ad una vittima di abusi stabilito da parte della Chiesa Cattolica Australiana è arrivata nella stessa settimana in cui è morto l’arcivescovo Wilson, emerito di Adelaide, che fu persino condannato per aver coperto degli abusi da un tribunale civile, ma che in appello fu invece considerato innocente.
Sono le storie della Chiesa australiana, una Chiesa che si sente sotto assedio, e ne ha ragione, se si considera che la Royal Commission, l’organismo governativo che ha stabilito delle raccomandazioni per rispondere ai casi di abusi, ha fatto persino pressione perché la Chiesa abolisse il segreto della confessione.
In un clima da caccia alle streghe, non è difficile, dunque, che ogni notizia di abusi vera o presunta sia oggetto del fuoco incrociato dei media e dell’opinione pubblica. Ed è in questo clima che l’arcidiocesi di Perth è arrivata a stabilire la cifra record di risarcimento di 2,45 milioni di dollari australiani, più di un milione e mezzo di euro.
Il risarcimento va alla vittima di padre Bert Adderley, sacerdote morto negli Anni Ottanta senza mai essere condannato, che per anni aveva abusato di molti ragazzi nelle regioni dell’Australia Occidentale e a Perth.
La vittima, che oggi ha 52 anni, è stato abusato e violentato dal sacerdote tra il 1977 e il 1980, e ha fornito prove schiacciati degli abusi subiti. L’attuale arcivescovo di Petrth, Timothy Costelloe, ha apprezzato che la vittima “abbia avuto l’opportunità di vedere la sua storia raccontata e creduta e che sia stato risarcito finanziariamente”.