Città del Vaticano , martedì, 26. gennaio, 2021 14:00 (ACI Stampa).
Non un taglio di fondi, ma una chiamata alla “corresponsabilità”. La Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli ha inviato, all’inizio dell’anno, una lettera alle circa 1100 amministrazioni sotto la sua giurisdizione, chiedendo se potessero rinunciare, del tutto o in parte, al supporto finanziario che ricevono ogni anno dalle Pontificie Opere Missionarie. E questo in previsione del fatto che la colletta della Giornata Missionaria Mondiale, che si celebra ogni anno la penultima domenica di ottobre, non sarebbe stata cospicua come gli altri anni.
Di cosa si tratta esattamente? La colletta della Giornata Missionaria Mondiale è dedicata alle missioni di tutto il mondo, e va a finanziare il “Fondo Universale di Solidarietà” delle Pontificie Opere Missionarie. È un fondo indipendente dalla Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, che ha il suo budget e le sue attività, e che viene destinato direttamente alle diocesi missionarie, distribuito in aiuti pastorali di vario genere, incluso un contributo per i vescovi emeriti. Nelle terre di missione, infatti, non c’è un vero e proprio sostentamento del clero, che deve mantenersi con le offerte dei fedeli. Lo scorso anno, questo fondo ha raccolto circa 120 milioni di dollari.
L’aiuto annuale non è di altissima entità (si parte da 20 mila dollari l’anno), ma permette alle diocesi in terra di missione di poter sostenere alcuni progetti. Viene ripartito proporzionalmente, con criteri che vanno dal potere della valuta locale alla povertà, passando anche per l’anzianità storica della diocesi – perché più la diocesi si sviluppa, più diventa auto-sostenibile. Ovviamente, se la raccolta diminuisce, diminuisce anche il denaro che può essere distribuito. Da qui, la lettera di Propaganda Fide, che intende chiamare tutte le diocesi alla corresponsabilità: quelle che hanno una maggiore autonomia monetaria possono rinunciare al contributo che spetta loro, cosicché ci sia più denaro per le diocesi che hanno davvero bisogno.
Lo spiega ad ACI Stampa l’arcivescovo Giampietro Dal Toso, segretario della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli e presidente delle Pontificie Opere Missionarie. “La lettera non intende in nessun modo tagliare il supporto che diamo alle diocesi missionarie. Chiediamo, piuttosto distribuire meglio il denaro”.
Ci sono due tipi di supporto finanziario definiti dal Fondo Universale di Solidarietà delle Pontificie Opere Missionarie: il supporto ordinario, che include anche bisogni urgenti e non procrastinabili (per esempio, il pagamento delle spese mediche di un sacerdote); e il supporto straordinario, che finanzia dei progetti specifici. Ogni vescovo può chiedere supporto straordinario per un massimo di quattro progetti.