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Papa Francesco: “Spegnere TV e cellulare e aprire il Vangelo”

La messa è stata presieduta dall'Arcivescovo Fisichella a causa della sciatalgia che ha colpito il Papa

L'Arcivescovo Fisichella |  | Vatican Media
L'Arcivescovo Fisichella | Vatican Media
Il Papa dona una copia della Bibbia  |  | Vatican Media
Il Papa dona una copia della Bibbia | Vatican Media

A causa della sciatalgia il Papa stamane non ha potuto presiedere in San Pietro la Messa in occasione della Domenica della Parola di Dio. Il rito è stato presieduto dall’Arcivescovo Fisichella, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, che ha letto l’omelia preparata dal Pontefice.

Francesco ricorda a tutti che “Dio non sta, come siamo spesso tentati di pensare, lassù nei cieli lontano, separato dalla condizione umana, ma è con noi. Il tempo della distanza è finito quando in Gesù si è fatto uomo. Da allora Dio è vicinissimo; dalla nostra umanità mai si staccherà e mai di essa si stancherà”.

Per questo – prosegue – “siamo stati graziati, misericordiati. La Parola di Dio ci permette di toccare con mano questa vicinanza, perché non è lontana da noi, ma è vicina al nostro cuore. È l’antidoto alla paura di restare soli di fronte alla vita. Il Signore, infatti, attraverso la sua Parola con-sola, cioè sta con chi è solo. Parlandoci, ci ricorda che siamo nel suo cuore, preziosi ai suoi occhi, custoditi nelle palme delle sue mani. La Parola di Dio infonde questa pace, ma non lascia in pace. È Parola di consolazione, ma anche di conversione. Perché con la sua vicinanza è finito il tempo in cui si prendono le distanze da Dio e dagli altri, è finito il tempo in cui ciascuno pensa a sé e va avanti per conto proprio. Questo non è cristiano, perché chi fa esperienza della vicinanza di Dio non può distanziare il prossimo, non può allontanarlo nell’indifferenza”.

Attraverso la Parola di Dio – spiega ancora Papa Francesco – ognuno di noi “scopre che la vita non è il tempo per guardarsi dagli altri e proteggere sé stessi, ma l’occasione per andare incontro agli altri nel nome del Dio vicino. Così la Parola, seminata nel terreno del nostro cuore, ci porta a seminare speranza attraverso la vicinanza. Proprio come fa Dio con noi”.

La Parola può essere ricevuta da tutti. Gesù “si rivolge alle persone nei luoghi e nei momenti più ordinari. Ecco la forza universale della Parola di Dio, che raggiunge tutti ed ogni ambito di vita. Ma la Parola ha anche una forza particolare, incide cioè su ciascuno in modo diretto, personale”. Il Signore “ci cerca dove siamo, ci ama come siamo e con pazienza accompagna i nostri passi. Con la sua Parola vuole farci cambiare rotta, perché smettiamo di vivacchiare e prendiamo il largo dietro a Lui. Non rinunciamo alla Parola di Dio. È la lettera d’amore scritta per noi da Colui che ci conosce come nessun altro”.

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“Chiediamo al Signore – conclude il Papa - la forza di spegnere la televisione e di aprire la Bibbia; di chiudere il cellulare e di aprire il Vangelo”.

E stamane il Papa ha donato una edizione particolare della Bibbia, realizzata per l’occasione, ad alcune categorie di persone, rappresentanti della varietà del Popolo di Dio, come comunicato nei giorni scorsi dal Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione. Per via della sciatalgia la consegna è avvenuta a Casa Santa Marta, e non nella Basilica di San Pietro.

 

 

Articolo aggiornato alle ore 13.30 del 24-01-2020

 

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