Città del Vaticano , venerdì, 22. gennaio, 2021 17:30 (ACI Stampa).
Di fronte ai gravissimi problemi che si stanno presentando in ordine alla produzione ed alla distribuzione del vaccino per il Covid19, la Pontificia Accademia per la Vita ribadisce "con forza l’urgenza di individuare opportuni sistemi per la trasparenza e la collaborazione".
Inizia così la Dichiarazione della Pontificia Accademia per la Vita in merito ai Vaccini Covid 19 diffusa dalla Sala Stampa della Santa Sede. "C’è troppo antagonismo e competizione e il rischio di forti ingiustizie - si legge nella Dichiarazione - Il Dicastero per lo Sviluppo Umano Integrale e la Pontificia Accademia per la Vita hanno emanato il 29 dicembre scorso un apposito documento sull’importanza della vaccinazione e sulle modalità perché il vaccino sia un bene comune di tutti".
"Vanno promossi e sostenuti accordi internazionali per gestire i brevetti in modo da favorire l’accesso di tutti al prodotto ed evitare possibili cortocircuiti commerciali, anche per mantenere il prezzo calmierato pure in futuro. La produzione industriale del vaccino dovrebbe diventare una operazione collaborativa tra Stati, imprese farmaceutiche e altre organizzazioni in modo che possa essere simultaneamente realizzata in diverse zone del mondo", continua la Pontificia Accademia per la Vita.
Conclude così infine la dichiarazione firmata da Monsignor Vincenzo Paglia e Monsignor Renzo Pegoraro: "Con lo stesso spirito si deve avviare una sinergia positiva valorizzando gli impianti di produzione e distribuzione disponibili nelle diverse aree in cui i vaccini verranno somministrati, sulla base del principio di sussidiarietà. È quindi da evitare che alcuni Paesi ricevano il vaccino molto in ritardo a causa di una riduzione di disponibilità dovuta all’acquisto previo di ingenti quantitativi da parte degli Stati più ricchi. La distribuzione del vaccino richiede una serie di strumenti che vanno precisati e realizzati per raggiungere gli obiettivi concordati in termini di accessibilità universale. Un sollecito ai governi nazionali e alle organizzazioni dell’Unione Europea e dell’OMS per attivarsi in questo senso, appare sempre più forte ed urgente".