Città del Vaticano , giovedì, 21. gennaio, 2021 16:00 (ACI Stampa).
Un discorso a tutto campo quello del Luogotenente di Gran Maestro dell ‘Ordine di Malta , Fra’ Marco Luzzago che questa mattina ha incontrato il Decano del Corpo Diplomatico accreditato presso il Sovrano Ordine di Malta, l’Ambasciatore Antoine Zanga.
Lo scambio di auguri ogni anno si svolge con una cerimonia solenne alla presenza di tutti gli ambasciatori, qualche giorno prima dell’incontro simile che si svolge in Vaticano. Molti paesi infatti hanno un solo rappresentante per entrambe le realtà. Ma quest’anno la pandemia ha cambiato tutto per l’Ordine di Malta.
La cerimonia si è limitata ad un incontro, avvenuto nel Palazzo Magistrale dell’Ordine di Malta .
Il primo pensiero è andato al compianto Fra’ Giacomo Dalla Torre del Tempio di Sanguinetto Gran Maestro scomparso il 29 aprile scorso. “Egli, - ha detto Luzzago- nei suoi due anni nell’alto ufficio di Gran Maestro, ha saputo guidare l’Ordine con encomiabile impegno, lungimiranza, spirito di servizio ed umiltà. Non solo abbiamo perso un uomo di Dio, ma anche un Gran Maestro che con la sua semplicità, ma soprattutto il suo esempio, le sue parole ed i suoi gesti ha saputo dare armonia e serenità. Nei giorni prima di morire si era molto rammaricato di non essere stato in grado di portare a compimento la riforma della Costituzione e del Codice che era stato al centro del suo lavoro”.
Il Luogotenente ha poi ricordato che l’anno appena trascorso ci ha lasciato in balìa di molte incertezze: “Alle tensioni ed ai conflitti del mondo, ai di nuovo crescenti problemi della fame, al degrado dell’ambiente, alla questione dei rifugiati e di chi fugge dalla guerra, dal terrorismo e dalla fame, alle tante forme di violenza che umiliano e offendono la dignità umana, si somma la pandemia di Covid-19 con i suoi effetti devastanti sulla salute e sulla economia di tante nazioni” ha dichiarato Fra’ Marco Luzzago. Il Luogotenente ha spiegato che tale crisi ha “colpito fortemente il mondo occidentale industrializzato, ma ancora più duramente i Paesi poveri e le persone più fragili: gli indigenti, i disabili e gli anziani, soprattutto gli anziani soli”.