Kabul , giovedì, 21. gennaio, 2021 10:00 (ACI Stampa).
“Quando parliamo di questioni nella vita pubblica americana, cerchiamo di guidare le coscienze e offriamo principi” e “lavorare con il presidente Biden sarà tuttavia unico, poiché è il nostro primo presidente in 60 anni a professare la fede cattolica”.
Così si legge nel messaggio del Presidente della Conferenza episcopale statunitense José H. Gomez, arcivescovo di Los Angeles, nel messaggio per il neo presidente Jo Biden. Che prosegue:
"Allo stesso tempo, come pastori, ai vescovi della nazione è affidato il dovere di proclamare il Vangelo in tutta la sua verità e potenza, a tempo e fuori tempo, anche quando quell'insegnamento è scomodo o quando le verità del Vangelo sono contrarie alle indicazioni di la società e la cultura più ampie. Quindi, devo sottolineare che il nostro nuovo presidente si è impegnato a perseguire determinate politiche che promuoveranno i mali morali e minaccerebbero la vita e la dignità umana, soprattutto nelle aree dell'aborto, della contraccezione, del matrimonio e del genere. Di profonda preoccupazione è la libertà della Chiesa e la libertà dei credenti di vivere secondo la loro coscienza”.
Le preoccupazioni dunque ci sono e soprattutto per il problema delle facilitazioni di accesso all’aborto che coinvolgono sopratutto la parte più povera della popolazione. “Per i vescovi della nazione, la continua ingiustizia dell'aborto rimane la "priorità preminente". Preminente non significa "solo". Abbiamo profonde preoccupazioni per molte minacce alla vita umana e alla dignità nella nostra società”.
Chiaro dunque il messaggio: “Piuttosto che imporre ulteriori espansioni dell'aborto e della contraccezione, come ha promesso, spero che il nuovo presidente e la sua amministrazione lavoreranno con la Chiesa e altri di buona volontà. La mia speranza è che possiamo iniziare un dialogo per affrontare i complicati fattori culturali ed economici che guidano l'aborto e scoraggiano le famiglie. La mia speranza, inoltre, è che possiamo lavorare insieme per mettere finalmente in atto una politica familiare coerente in questo paese, che riconosca l'importanza cruciale di matrimoni forti e genitorialità per il benessere dei bambini e la stabilità delle comunità. Se il Presidente, nel pieno rispetto della libertà religiosa della Chiesa, si impegnasse in questa conversazione, farebbe molto per ristabilire l'equilibrio civile e sanare le esigenze del nostro Paese”.