Padova , venerdì, 1. gennaio, 2021 16:00 (ACI Stampa).
Cristiani contro: una formula, un titolo che sembrano riferirsi a un atteggiamento ostativo, avversativo, se non altro combattivo. Contro chi e che cosa? Contro, ma a favore di cos’altro? O semplicemente controcorrente? Il titolo è quello dell’ultimo saggio scritto da Gianni Maritati, giornalista e saggista, e si riferisce ad una serie di poeti e scrittori italiani scelti attraverso il criterio del loro rapporto con Dio, con la fede, con la Chiesa. Un rapporto spesso difficile, travagliato, fatto di fughe e di ritorni.
In realtà, questo ultimo libro rappresenta il “sequel” di un precedente lavoro, uscito con lo stesso titolo di “Cristiani contro”, stampato sempre con l’editrice Tau nel 2017 e con il sottotitolo: “I grandi ‘dissidenti’ della letteratura italiana da Iacopone a Umberto Eco”. Come spiega l’autore nella prefazione, l’idea centrale è quella di invitare i lettori a fare “un tuffo nella storia di scrittori, poeti e romanzieri che hanno affrontato la dimensione del sacro in chiave anche molto critica verso la fede e la Chiesa cattolica ma sempre con un atteggiamento, spesso sorprendente, fra il costruttivo e il nostalgico”.
Dunque, nel primo libro brevi e intensi ritratti hanno fatto scoprire in grandi scrittori e poeti un volto più inedito e profondo: se è sempre stata evidente la ricerca spirituale forte e “contro” di Iacopone da Todi, forse non è così scontata quella che scorre sotterranea nei versi di Ludovico Ariosto o di Gioacchino Belli… E poi ecco sfilare davanti agli occhi dei lettori i tormenti e le estasi di Giacomo Leopardi, Alessandro Manzoni, Giuseppe Gioacchino Belli, Antonio Fogazzaro, Luigi Pirandello, Ignazio Silone, Pier Paolo Pasolini, David Maria Turoldo e Umberto Eco.
Ora Maritati aggiunge altri dodici appassionati ritratti di lirici e narratori a questa galleria che si snoda dal Trecento ai nostri giorni, che ha come “filo conduttore” la propria esperienza in rapporto al mistero di Dio, al cammino spirituale e istituzionale della Chiesa e alle grandi domande dell’esistenza. Così abbiamo la possibilità di rinnovare l’incontro, sotto una luce diversa, con Dante Alighieri, Niccolò Machiavelli, Torquato Tasso, Giovanni Verga, Grazia Deledda, Clemente Rebora, Cesare Pavese, Mario Pomilio, Luigi Santucci, Italo Alighiero Chiusano, Alda Merini e Andrea Camilleri.
Li accomuna, come spiega Maritati, “un approccio problematico e complesso ma sempre originale e creativo al “problema religioso”, anche al di là della rispettiva posizione ufficiale o ufficialmente riconosciuta. Lungo questo sentiero, le scoperte imprevedibili e i colpi di scena non mancano certamente, tanto che un ateo o un agnostico può leggere proficuamente i romanzi dei cattolici Pomilio e Santucci e, viceversa, un cattolico può accostarsi con fiducia a quelli di Pavese e Camilleri”.