Città del Vaticano , mercoledì, 30. dicembre, 2020 9:30 (ACI Stampa).
Ringraziare, perché saper essere grati “anche il mondo diventa migliore, magari anche solo di poco, ma è ciò che basta per trasmettergli un po’ di speranza”. Papa Francesco continua il suo ciclo di catechesi sulla preghiera, in una udienza generale che si tiene nella Biblioteca del Palazzo Apostolico, senza fedeli per via delle restrizioni COVID. E mette in luce l’importanza della preghiera di ringraziamento.
Il Papa parte dall’episodio dei dieci lebbrosi guariti da Gesù. Gesù normalmente andava incontro ai malati, a volte persino li toccava, ma nel Vangelo letto nell’udienza neanche li tocca, li manda semplicemente dai sacerdoti, e quei dieci “si fidano, vanno subito, e mentre stanno andando guariscono, tutti e dieci”.
A questo punto, i sacerdoti potrebbero riammettere i lebbrosi alla vita normale, constatandone la guarigione, ma “solo uno torna indietro a ringraziare Gesù” e non era nemmeno un ebreo, ma “un samaritano, una specie di eretico per i giudei del tempo”.
Spiega Papa Francesco: “Questo racconto, per così dire, divide il mondo in due: chi non ringrazia e chi ringrazia; chi prende tutto come gli fosse dovuto, e chi accoglie tutto come dono, come grazia”.
Papa Francesco afferma che dobbiamo “riconoscerci preceduti dalla grazia”, perché “siamo stati pensati prima che imparassimo a pensare; siamo stati amati prima che imparassimo ad amare; siamo stati desiderati prima che nel nostro cuore spuntasse un desiderio”.