Varsavia , lunedì, 28. dicembre, 2020 15:00 (ACI Stampa).
In questi giorni Papa Francesco si è rivolto due volte ai libanesi: in occasione del Natale il Pontefice ha scritto una Lettera al popolo libanese nella qualche si è appellato anche alla comunità internazionale per aiutare il Libano a “rimanere fuori dai conflitti e dalle tensioni regionali” ed “ad uscire dalla grave crisi e a riprendersi"; la seconda volta, nel suo messaggio “Urbi et Orbi” Francesco ha parlato anche del Libano, pregando affinché il Paese “possa percorrere un cammino di riforme e proseguire nella sua vocazione di libertà e convivenza pacifica”.
Ricordiamo che il 4 agosto di quest'anno sono esplose oltre 2,5 tonnellate di nitrato di ammonio immagazzinate nel porto di Beirut. È stata una delle più potenti esplosioni non nucleari mai registrate. Di conseguenza, almeno 200 persone hanno perso la vita, 6,5 mila sono rimasti feriti e circa 90 mila case sono state distrutte. L'esplosione ha colpito in maggioranza le comunità cristiane residenti nelle zone più vicine al porto.
Anche prima dell'esplosione, la situazione nel paese suscitava grande preoccupazione a causa della crisi politica, dei problemi legati alla massiccia presenza dei rifugiati siriani, ma anche della crisi sanitaria derivante dalla pandemia del Covid-19 e lo stallo economico dovuto all'aumento del debito pubblico e al crollo della sterlina libanese.
Subito dopo l'esplosione, la fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre ha fornito gli aiuti alimentari del valore di 250 mila euro per circa 6mila famiglie. Invece in ottobre sono stati forniti ulteriori aiuti per un valore di 5 milioni di euro per la ricostruzione di Beirut. Si tratta principalmente della riparazione e ricostruzione di edifici appartenenti alla Chiesa, situati nelle immediate vicinanze del luogo dell'esplosione.
Già in agosto gli aiuti sono partiti anche direttamente dalla Polonia: sono stati inviati con un aereo militare oltre una dozzina di tonnellate di doni (alimenti a lunga conservazione, tra cui latte in polvere, medicinali e disinfettanti). Il trasporto con aiuti è stato ritirato all'aeroporto di Beirut dai soldati del Contingente Militare Polacco della missione UNIFIL in Libano.